È il giorno della mazzata: positivo a un controllo antidoping. Il mondo di Mauro Santambrogio gli è appena crollato sulla testa.
Al primo colpo di citofono, si affaccia mamma Lella. Che cerca di recuperare il sorriso che aveva in piazza, sabato, alla festa del suo Mauro. Ci prova, ma è dura. «Mauro non è in casa», urla dalla finestra, come se fosse il giorno più normale del mondo. Ma ogni tentativo di saperne di più è inutile: la mamma lo protegge, come è umano, dalla curiosità della gente. «Mauro non è in casa», ripete ancora sorridendo, saluta e chiude la finestra.
Mauro è, invece, immerso nei suoi pensieri. Decide di tramandare il suo pensiero tramite un sms, che poi diramerà uguale per tutti: «Sono incredulo per quello che è successo. Adesso chiederò il prima possibile le controanalisi». Stop.
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