Santanché e il caso Visibilia: il tribunale decreta il commissariamento

La Corte d’Appello di Milano ha posto la società editoriale "Visibilia" di Daniela Santanché sotto amministrazione giudiziaria per presunte irregolarità nella gestione della cassa integrazione durante il Covid. La ministra, che ha venduto le sue quote nel 2022, è accusata di falso in bilancio e truffa aggravata ai danni dell'Inps

MILANO – La Corte d’Appello di Milano ha decretato ieri l’amministrazione giudiziaria per la società editoriale “Visibilia”, precedentemente controllata dalla ministra Daniela Santanché. La decisione arriva in seguito a presunte irregolarità nella gestione della società, denunciate dai soci di minoranza, che hanno sollevato dubbi significativi sull’operato dell’azienda durante il periodo di crisi economica causato dalla pandemia di Covid-19.

Il caso

Al centro delle indagini vi sono presunte irregolarità nell’utilizzo della cassa integrazione durante l’emergenza sanitaria. Gli inquirenti stanno esaminando l’accusa secondo cui la gestione della cassa integrazione sarebbe stata condotta in maniera illecita, arrecando danni all’Inps. Questo ha portato il Tribunale a dichiarare lo stato di crisi per “Visibilia”, affermando l’incapacità della società di attuare un piano di risanamento senza l’apporto di risorse esterne, che al momento non sono disponibili.

Il Tribunale ha inoltre evidenziato che senza un intervento esterno, non è possibile formulare una prognosi di attuabilità del piano di risanamento. La crisi di “Visibilia” ha portato a un esame più approfondito delle operazioni finanziarie dell’azienda, mettendo in luce problemi strutturali che richiedono una gestione giudiziaria per tentare di stabilizzare la situazione.

Le accuse contro la ministra Santanché

Daniela Santanché, che ha dismesso le proprie quote di “Visibilia” nel 2022, è al centro di accuse gravi che comprendono falso in bilancio e truffa aggravata ai danni dell’Inps. Queste accuse riguardano specificamente la gestione della cassa integrazione durante il periodo Covid, implicando che i fondi pubblici destinati a sostenere i lavoratori in cassa integrazione potrebbero essere stati utilizzati in maniera impropria. Oltre alla ministra, le indagini coinvolgono anche altri ex manager dell’azienda, ampliando il quadro delle responsabilità e delle presunte irregolarità.

La posizione di Santanché è particolarmente delicata, dato il suo ruolo di figura pubblica e rappresentante politico. Le accuse, se confermate, potrebbero avere ripercussioni significative sia sul piano legale sia su quello politico, gettando un’ombra sulla sua carriera e sollevando domande sulla gestione delle risorse pubbliche durante uno dei periodi più critici della storia recente.

Il futuro di “Visibilia”

Con l’amministrazione giudiziaria ora in vigore, l’obiettivo principale è stabilizzare la situazione finanziaria di “Visibilia” e indagare a fondo sulle presunte irregolarità. Questo processo implica una revisione completa delle operazioni aziendali, con l’intento di identificare e correggere eventuali pratiche illecite.

Il futuro di “Visibilia” dipenderà in gran parte dall’efficacia delle misure di amministrazione giudiziaria e dalla capacità di attrarre risorse esterne per sostenere il piano di risanamento. Nel frattempo, l’attenzione rimane alta sulle indagini in corso, che potrebbero svelare ulteriori dettagli sulle operazioni dell’azienda e sulle responsabilità degli ex manager coinvolti.

In conclusione, il caso di “Visibilia” rappresenta un esempio significativo di come presunte irregolarità nella gestione aziendale possano avere ripercussioni profonde, sia per l’azienda stessa sia per le persone al suo vertice. La risoluzione di questa crisi richiederà un intervento giudiziario attento e misure correttive mirate, nel tentativo di ristabilire la fiducia e la stabilità finanziaria della società.