Olgiate Olona Il falò di Sant’Antonio da secoli regala uno spettacolo affascinante a chi si raduna attorno alle sue fiamme per rinnovare la tradizione e proteggersi dalle gelide temperature invernali. A Olgiate Olona, da alcuni anni, il falò che accende la festa nel piazzale della chiesetta cinquecentesca dedicata Santo protettore degli animali, assume forme curiose e misteriose.
Il fumo, da sottolineare, ha puntato decisamente verso l’alto, senza tentennamenti, segno che l’annata 2013 sarà una delle migliori.
Ma non è solo l’altezza ad avere stupito i volontari della parrocchia che hanno appiccato il grosso ammasso di legna: come si può vedere dalle immagini scattate nella serata di sabato, le fiamme hanno disegnato strane figure che non sono passate inosservate. In una fotografie si vede chiaramente staccarsi dal “corpo” principale del falò, la testa di una giraffa con tanto di orecchie e muso allungato; suggestiva anche la sagoma di un bambino rannicchiato che sembra nascondersi dentro le fiamme nella seconda immagine, mentre in una terza immagine spicca nella parte superiore la forma di un teschio con occhi e naso scavati.
«Come lo scorso anno – fanno sapere i volontari olgiatesi – il falò è stato di buon auspicio regalandoci uno spettacolo decisamente suggestivo. Ad ogni edizione notiamo sagome umane o di altra natura, alle quali ogni dà la sua interpretazione personale, che rendono il fuoco ancora più affascinante». Anche il bilancio della festa, durata tre giorni, è positivo: come sempre gli olgiatesi hanno partecipato numerosi agli eventi attorno alla piccola chiesa del fondovalle; applaudito il concerto del Coro dell’ Università dell’Insubria che si è esibito sabato sera ed è stata positiva anche la vendita del volume sulla storia della chiesetta il cui ricavato sarà destinato al restauro del bene architettonico.
V. Ari.
f.artina
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