Taranto, 16 giu. (TMNews) – Parte la battaglia legale al riesame per Sabrina Misseri e Cosima Serrano. Oggi è il giorno in cui i giudici del tribunale della libertà dovranno esaminare il ricorso presentato dai difensori delle due donne contro l’ordinanza di custodia cautelare notificata il 26 maggio scorso, che ha portato in carcere la madre Cosima e ha aggravato la posizione della figlia Sabrina in ordine al delitto della quindicenne Sarah Scazzi avvenuto il 26 agosto scorso ad Avetrana. Le due donne sono accusate di concorso in omicidio e soppressione del cadavere della giovane nipote e cugina.
Sabrina Misseri è in carcere dal 15 ottobre scorso, dopo la chiamata in correità da parte del padre Michele. Cosima invece l’ha raggiunta il 26 maggio scorso dopo la notifica della nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Taranto Martino Rosati su richiesta dei pm che conducono l’indagine, Pietro Argentino e Mariano Buccoliero. Nella nuova ordinanza la donna è accusata di aver spalleggiato la figlia nel momento in cui Sabrina strangolò Sarah a causa della gelosia per Ivano Russo, il ragazzo conteso tra Sabrina e la giovane cugina. Nella nuova ricostruzione, che si fonda su testimonianze a accertamenti tecnici, dalla scena del delitto scompare Michele Misseri, marito e padre delle due donne in carcere.
Il contadino di Avetrana, che nelle sue prime confessioni si era addossato tutta la colpa del delitto, secondo i giudici avrebbe avuto dunque un ruolo di secondo piano sulla scena del crimine, subentrando solo nel momento dell’occultamento del cadavere di Sarah. Per questa ragione, dopo la nuova ordinanza del 26 maggio, Michele Misseri è tornato in libertà, anche se, da quel momento, non fa altro che ribadire la sua colpevolezza nella speranza di scagionare moglie e figlia. Cosima Serrano è difesa dagli avvocati Franco De Iaco e Luigi Rella mentre la figlia Sabrina ha come difensori i legali Franco Coppi e Nicola Marseglia.
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