Taranto, 23 nov. (Apcom) – Si è concluso dopo oltre quattro ore l’interrogatorio nel corso del quale Valentina e Cosima Misseri hanno fatto dichiarazioni spontanee ai carabinieri che seguono il caso Scazzi. Le due donne, erano entrate intorno alle 17,30 al comando provinciale dei carabinieri di Taranto e ne sono uscite poco prime delle 23.
Le due donne – a quanto e’ dato sapere – hanno voluto far notare agli inquirenti che anche stamani, durante la visita in carcere, hanno trovato il loro congiunto, Michele Misseri, in condizioni psico-fisiche tutt’altro che buone.
Quindi, hanno voluto nuovamente esprimere perplessità sulla credibilità delle dichiarazioni rilasciate dall’uomo, che accusa la figlia Sabrina di aver ucciso la piccola Sarah Scazzi.
Cosima e Valentina avrebbero anche espresso perlessità sulla strategia finora seguita dal difensore di Michele Misseri, al quale già in passato hanno chiesto di revocare l’incarico al difensore d’ufficio, avv. Daniele Galoppa.
Quindi ennesimo tentativo delle donne di casa Misseri di continuare a fare pressioni sul marito, che ricordiamo la settimana scorsa, proprio prima dell’incidente probatorio non ha voluto incontrare i familiari, per non subire pressioni di alcun tipo. Michele Misseri, è un uomo solo, che nella vita ha sempre e solo lavorato, non ricevendo in cambio un minimo d’affetto. Ma quello che emergerebbe da questo spaccato di storie e che lo stesso Misseri, sarebbe succube delle donne di casa Misseri.
Queste ultime ogni volta che vanno in carcere a trovarlo, ricevono lamentale dal loro congiunto, che però poi puntualmente racconta altro a investigatori e inquirenti. La paura di Michele verso queste donne è reale? E quindi davanti a loro per paura di ritorsioni racconta la sua versione per tenerle buone. Oppure in realtà le cose stanno come dicono Cosima e Valentina, è quindi sul contadino di Avetrana sono state fatte pressioni psicologiche? Agli inquirenti altri due quesiti per risolvere il giallo di Avetrana.
FMC
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