Taranto, 12 ott. (Apcom) – Potrebbe essere il giorno della svolta per chiarire i troppi dubbi che aleggiano sulla morte di Sarah Scazzi. Gli inquirenti sono sempre più convinti che nella vicenda abbia avuto un ruolo almeno un’altra persona, ma non escludono che ad aiutare il contadino Michele Misseri ad occultare il corpo della nipote siano state più persone. Le dichiarazioni della figlia Sabrina, in netto contrasto con quanto ha dichiarato il padre reo confesso dell’omicidio, e soprattutto quelle rilasciate da Mariangela Spagnoletti, l’amica che con Sabrina e Sarah il 26 agosto scorso doveva andare al mare, sono al vaglio degli inquirenti che già nella giornata di oggi potrebbero sentire nuovamente Sabrina Misseri e qualche altro congiunto per tentare di incastrare gli ultimi tasselli di un puzzle ancora incompleto.
Tutto ruota attorno a quattro elementi ritenuti fondamentali: il telefonino di Sarah, rimasto in macchina di Misseri per tre giorni, portato in giro per le strade di Avetrana e poi fatto ritrovare semibruciato in un podere dello zio dopo 34 giorni; la sparizione degli auricolari del cellulare che Sarah aveva al momento dell’uscita di casa e di cui Misseri non fa proprio cenno; la deposizione di Sabrina in contrasto con quella del padre. Ma soprattutto gli inquirenti attendono i risultati dei primi esami autoptici che potrebbero riservare ulteriori elementi in questa vicenda che prende sempre più i contorni del giallo.
Intanto, il sindaco di Avetrana ha deciso di fare realizzare subito una tomba-monumento per Sarah nel vecchio cimitero del paese, senza aspettare il completamento della nuova ala dove, in un primo momento, aveva pensato di localizzare il monumento. Per questo, la salma della ragazza non sarà tumulata provvisoriamente nella tomba di famiglia, ma attenderà nella camera mortuaria la realizzazione della struttura monumentale in cui dovrà essere definitivamente sistemata.
Fmc
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