Taranto, 13 ott. (Apcom) – “Ho messo di nuovo il corpo di Sarah in macchina, abbiamo parcheggiato?vicino alle canne. Ho pargheggiato..” Solo uno sbaglio di espressione oppure Michele Misseri non era solo quel pomeriggio del 26 agosto quando uccise la nipote Sarah Scazzi e poi nascose il corpo dentro un pozzo?Nell’interrogatorio della notte tra il 6 e il 7 ottobre Michele Misseri ha raccontato tutto agli inquirenti nei minimi particolari, ma quando alla fine doveva spiegare dove aveva nascosto il cadavere della nipote parlò al plurale. Un’altra zona buia di un’inchiesta che più va avanti e più si ingarbuglia sempre più come un labirinto da cui è difficile venirne fuori.
Poi c’è la storia della scheda telefonica che ancora non è stata ritrovata. Perche contrariamente a quanto detto in un primo tempo, non era inserita all’interno del telefonino di Sarah ritrovato semi-bruciato, nelle campagne di Avetrana. Ma nell’elenco degli oggetti che non sono stati ritrovati mancano ancore le cuffiette della giovane, che lei aveva quando uscì di casa quel maledetto pomeriggio, e poi ancora i suoi vestiti, bruciati ha raccontato zio Michele, ma del rogo ancora non è stata trovata traccia. Ma soprattutto manca la corda che è servita a Michele Misseri per uccidere la nipote. Una corda che lo stesso assassino ha detto di aver buttato successivamente senza riuscire a dire dove. Una serie di elementi che potrebbe aprire nuovi scenari in quello che rimane un rebus ancora irrisolto.
Intanto per la tarda mattina di oggi, nuova riunione operativa in procura, dove gli inquirenti potrebbero decidere le prossime mosse da fare.
Fmc/Rcc
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