Taranto, 31 mag. (TMNews) – “Michele Misseri non è stato assolto dal reato di omicidio, né il gip può tecnicamente assumere un provvedimento del genere, perché l’imputazione viene meno solo con un provvedimento di archiviazione”. Lo ha detto il procuratore capo del tribunale di Taranto, Franco Sebastio, precisando le ragioni che hanno portato ieri alla scarcerazione di Misseri, indagato per il delitto della nipote Sarah Scazzi.
“Abbiamo invece constatato – ha aggiunto Sebastio – che il quadro indiziario per omicidio a carico di Michele Misseri (reato per il quale il termine massimo di carcerazione è di un anno), si va attenuando e viene invece prospettata l’ipotesi che a compiere l’omicidio di Sarah Scazzi siano state le due donne. Per questi motivi – ha proseguito il procuratore capo di Taranto – correttamente e onestamente abbiamo dato al gip parere favorevole alla rimessa in libertà di Michele Misseri anche perché per gli altri reati contestati, fra cui l’occultamento di cadavere, i termini di carcerazione erano già scaduti.
La procura quindi continuerà a procedere con le indagini – ha concluso il procuratore -, tenendo però l’imputato a piede libero”.
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