Cagliari, 15 feb. (Apcom) – Sono 1.473.054 gli elettori sardi (26
mila in più rispetto al 2004) suddivisi in otto circoscrizioni
regionali che dovranno decidere oggi e domani a chi assegnare 64
seggi dell’assemblea sarda e quale dei cinque candidati
`investire’ della carica di nuovo Governatore della Sardegna. Ci
si appresta ad una consultazione elettorale regionale per certi
versi storica nell’autonomia sarda.
Sono le prime elezioni regionali a svolgersi anticipatamente
rispetto alla data naturale di scadenza legislatura ma non basta:
si svolgono in pieno inverno (fatto mai successo prima) e forse
per la prima volta hanno catalizzato l’interesse politico e
mediatico dell’intera nazione. E poi, cosa assolutamente
inconsueta nella storia sarda, hanno coinvolto in prima persona
un presidente del Consiglio dei Ministri. Un’anomalia forse,
tanto che la sfida principale di queste consultazioni, secondo
gli osservatori più `maligni’ non si giocherebbe, fra il
governatore uscente Renato Soru, candidato per il centrosinistra,
e Ugo Cappellacci per il Popolo delle Libertà ma fra Soru e il
premier Silvio Berlusconi in persona, che proprio due giorni fa
ha compiuto la sua quinta visita nell’isola dall’inizio delle
`ostilità’ elettorali, chiudendo in un Palasport di Cagliari non
pieno quanto ci si attendeva e fra qualche contestazione, la
campagna a favore di Cappellacci.
Sullo sfondo gli altri tre candidati alla presidenza della
Regione: Gianfranco Sollai per Unidade Indipendentista, Gavino
Sale per Irs-Indipendentzia Repubrica de Sardigna e Peppino Balia
per il Partito Socialista.
Notevole anche il numero degli aspiranti ad occupare un posto in
consiglio regionale: 908, con altri 52 candidati nei listini
abbinati ai presidenti. Ma la sfida è tutta fra il centrosinistra
di Renato Soru (che raggruppa Partito Democratico, Comunisti
Italiani, Rifondazione Comunista, Italia dei Valori, Rosso Mori e
La Sinistra) e il centro-destra del duo Cappellacci-Berlusconi,
coalizione che oltre al Popolo delle libertà, raggruppa i
Riformatori Sardi, l’Udc, Uds e Nuovo Psi, Insieme per le
Autonomie e Partito Sardo d’Azione.
Massima incertezza sull’esito del voto: i sostenitori dei due
principali schieramenti ostentano ottimismo e si dicono in
possesso di sondaggi a loro favorevoli ma, secondo i bene
informati, la sfida fra Soru e Cappellacci sarà, è proprio il
caso di dirlo, all’ultimo voto.
Renato Soru, governatore della Sardegna, si era dimesso lo
scorso 23 dicembre dopo contrasti all’interno della sua
maggioranza sulla legge urbanistica che proprio nell’ultimo
scorcio dello scorso anno, era in discussione in Consiglio
Regionale. Dimissioni che sono giunte ad appena sei mesi dalla
scadenza naturale della legislatura.
MIg/Kat
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