Cagliari, 2 apr. (Apcom) – Erano segregati nella loro cameretta al buio, mentre la loro mamma era impegnata a lavorare in una chat erotica. La scoperta è stata fatta a Capoterra, nel cagliaritano, grazie ad un blitz dei Carabinieri, accompagnati dagli assistenti sociali e dalle vigilesse della polizia municipale di Capoterra. Protagonisti, loro malgrado, della vicenda, due bambini di 3 e 4 anni, la cui madre, 38enne, è finita in carcere con l’accusa di maltrattamento e abbandono di minori. In buona sostanza avrebbe abbandonato i bambini per occuparsi del suo lavoro. I piccoli erano tenuti in una cameretta la cui porta era chiusa a chiave e la finestra sigillata, in condizioni igieniche precarie e malnutriti.
La donna ha un precedente per omicidio: nel 1992, quando viveva nel nord Italia, aveva ucciso il compagno nascondendone il corpo sotto la culla di un’altra figlia, allora neonata. Da dicembre si trovava a Capoterra per trovare dei parenti ma aveva deciso di rimanere nella cittadina alle porte di Cagliari.
Il Tribunale dei Minori dell’ultimo Comune di residenza ha inviato una segnalazione ai colleghi di Cagliari che hanno poi allertato i servizi sociali del Comune di Capoterra e il Carabinieri della stazione del paese che hanno avviato accertamenti arrivando così alla scoperta. I bambini erano costretti a vivere in mezzo ai loro escrementi e completamente al buio mentre la madre era curata e ben vestita. La donna si è difesa asserendo che i bambini non uscivano perchè giocavano con l’acqua. Ora i piccoli sono stati affidati a una casa famiglia.
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