Cagliari, 3 apr. (Apcom) – Niente gita scolastica per gli alunni delle seconde e terze classi delle scuole medie di San Vito, nel cagliaritano. La colpa? Non la mancanza di fondi ma di alcuni ‘ragazzini terribili’ che frequentano la scuola e che da troppo tempo sono protagonisti di atti di bullismo sfociati in episodi di vandalismo, aggressione ai compagni di scuola e agli operatori scolastici. Nelle mire della ‘baby gang’ anche il parroco del paese,
costretto a sospendere alcuni funzioni religiose per i loro schiamazzi e per le molestie nei confronti degli anziani che frequentano la chiesa. Cinque di queste ‘piccole pesti’, i più grandicelli della combriccola, sono addirittura stati denunciati dai carabinieri della Compagnia del paese, comandata dal capitano Federico Loiacono. A dire no alla gita scolastica sono stati i genitori degli studenti delle scuole medie che si rifiutano di mandare i loro figli in Toscana (destinazione del viaggio d’istruzione, che doveva svolgersi dal 19 al 24 aprile) insieme a coloro che si sono resi protagonisti di ripetute vessazione nei confronti dei loro figlioli. La scuola non ha escluso i ‘bulletti’ per non discriminarli ma i genitori non ci stanno. La vicenda è stata portata a conoscenza dell’opinione pubblica da un giornale locale, La Voce del Sarrabus.
“Ci chiediamo a cosa serva essere rispettosi verso il prossimo quando poi si da all’opportunità a certi elementi di fare quello che vogliono. I nostri figli non sono sufficientemente tutelati”, afferma un genitore che vuole mantenere l’anonimato, un sintomo della paura che serpeggia per il paese. Duro anche il parroco del paese, don Elvio Puddu: “Questi ragazzi dovrebbero essere allontanati dal paese ed affidati ad un’istituzione che si occupa di casi difficili”.
“E’ mia ferma intenzione salvare tutti, vittime e carnefici – dichiara Vanni Mameli – dirigente scolastico delle Medie di san Vito – Mi sono già messo in contatto con don Ettore Cannavera, la cui comunità si occupa del recupero di giovanissimi con problemi sociali, per fissare un incontro e parlare con i genitori”. E parla anche uno dei genitori dei giovanissimi ‘bulli’, che si trincera dietro un rigoroso anonimato: “A San Vito – dice – sembra che ogni possibilità di divertimento per i giovani sia preclusa. Questi ragazzi vengono accusati per le solite bravate compiute da sempre da ogni generazione. Le accuse del parroco? Arrivano da un’istituzione che invece dovrebbe tendere loro la mano”. Tanto rumore per nulla, insomma, secondo il genitore, ma intanto la gita scolastica salterà, salvo clamorosi ripensamenti, e a rimetterci, secondo l’opinione corrente, saranno i ragazzi.
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