SARONNO Nuovo capitolo nell’infinita storia dei furti nel centro sportivo della Robur: nella notte tra martedì e mercoledì i ladri hanno fatto visita, per la quinta volta, alla struttura di via Sabotino da dove sono spariti 4 scatoloni di palloni.
«Che vergogna arrivare a rubare i palloni dai campi dove giocano centinaia di bambini – stigmatizza il presidente Mario Busnelli – è davvero incredibile. Andando avanti di questo passo negli ultimi incontri della stagione dovremmo ripiegare sulle palle da tennis o da pallavolo!».
Nonostante la consueta ironia di Busnelli, il rammarico del numero uno della società è palpabile: «Questi furti sono un continuo stillicidio che danneggia la società ma innanzitutto i ragazzi e le loro famiglie: li si sta impoverendo, settimana dopo settimana, con un accanimento che ha dell’incredibile».
Anche in occasione dell’ultimo raid i ladri hanno confermato il loro solito modus operandi. Sono entrati in azione nel cuore della notte: hanno scavalcato la recinzione e una volta all’interno si sono diretti al magazzino. Qui hanno prelevato gli scatoloni contenenti i palloni e si sono allontanati indisturbati caricandoli su un furgone. «Adesso potrebbe lasciare tutto aperto – rincara Busnelli – dall’inizio della stagione sono stati commessi talmente tante incursioni che è sparito tutto quello che aveva un valore ed anche quello che non l’aveva, ormai non c’è più nulla. Mi chiedo non solo come faremo a finire la stagione ma anche come fronteggeremo l’avvio della prossima».
Effettivamente la lista degli articoli rubati è davvero lunghissima: prodotti da bar, macchinette del caffè, computer, cassette del pronto soccorso, due mute complete delle giovanili, pantaloncini da passeggio e persino il furgone della società ritrovato qualche settimana dopo il furto coperto di graffiti. Complessivamente nelle 5 effrazioni al quartiere Prealpi e in quella al centro sportivo di via Colombo sono spariti articoli per oltre 50 mila euro. «Un costo che la nostra società, nata per avvicinare i giovani al calcio insegnando loro il fair play, l’importanza della correttezza e del rispetto degli altri, non può assolutamente permettersi», osserva Busnelli.
Il presidente si rivolge ancora una volta all’amministrazione municipale: «Il campo sportivo di via Sabotino è di proprietà del Comune ed è palese a tutti come l’attività che svolge la Robur sia innanzitutto sociale. Credo che sia doveroso cercare di preservare questa realtà dall’egoismo e dall’ingordigia di chi arriva a rubare anche oggetti di scarsissimo valore senza nessun rispetto per i nostri giovani atleti per i volontari che dedicano loro tempo ed energie».
Sara Giudici
f.tonghini
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