Saronno, basta con l’usura Sos Italia scende in campo

SARONNO «Non permetteremo agli usurai di insinuarsi e di strozzare questi imprenditori»: Paolo Bocedi, presidente di Sos Italia Libera, associazione antiracket riconosciuta a livello statale, non ha mezze misure schierandosi al fianco dei due ristoratori che ieri avevano raccontato la loro storia dalle pagine del nostro giornale (restando anonimi per ovvie ragioni) chiarendo come, abbandonati dalle banche in un momento di difficoltà, sono stati avvicinati da due persone che si sono offerte di prestare loro i 4mila euro necessari al pagamento della cambiale mensile.

Un prestito a tassi d’usura: «Ci hanno detto – hanno raccontato i due esercenti – che avremmo dovuto loro restituire 6mila euro entro una settimana, 10 giorni». «Ho parlato con queste persone – spiega Bocedi – Lunedì (domani per chi legge) andrò immediatamente dal notaio e dai legali della nostra associazione per vedere come sospendere il pagamento della cambiale in scadenza. Sospendere temporaneamente, è chiaro. E cercherò di incontrare anche il creditore della cambiale in modo da convincerlo ad aspettare: tutto gli sarà pagato ma non può pretendere l’immediata restituzione dell’attività per un ritardo nel pagamento di una cambiale».

I ristoratori hanno già investito 280 mila euro nell’attività (100mila dei quali non prestati da nessun ente ma ricavati investendo tutto ciò che era in loro possesso), l’ultima cambiale andrebbe saldata nell’ottobre 2012: da 3 anni e mezzo pagano puntualmente senza mai sgarrare. Ora si sono trovati in difficoltà: il 27 giugno scorso hanno subito un furto nel ristorante che li ha danneggiati ulteriormente. «Su questo furto vorrei vederci chiaro – dice Bocedi – Chissà perché è accaduto proprio adesso, proprio ora che due sconosciuti si sono presentati offrendo denaro a tassi d’usura sapendo misteriosamente che queste persone erano in difficoltà. Forse non è casuale: chi opera nel racket fa così, furti su commissione per aumentare ulteriormente le tue difficoltà economiche. Per spingerti ad accettare le loro offerte».

Sulle banche che hanno rifiutato di portare lo scoperto dei ristoratori da 5mila a 10mila euro Bocedi è caustico: «Le banche dovrebbero finanziare gli imprenditori in modo da rilanciare l’economia. E invece fanno tutt’altro, rendendo la vita facile agli strozzini». E su Saronno dice: «Speravo che la realtà cittadina fosse cambiata e invece c’è da stare in guardia – conclude Bocedi – L’allarme è alto: in Italia l’anno scorso furono 175mila i commercianti vittime d’usura. La titolare del ristorante ha avuto un crollo nervoso pochi giorni fa; sono stanco di vedere persone smettere di vivere perché strozzate e senza aiuto. Questi ristoratori non sono soli: il nostro impegno al loro fianco è già iniziato».

Simona Carnaghi

f.tonghini

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