Saronno, caos liste alle amministrative

SARONNO Una doppia firma in occasione delle scorse elezioni amministrative è costata cara a 66 saronnesi che, denunciati dalla Procura di Busto Arsizio, dovranno pagare una multa salata. È infatti vietato sottoscrivere per due liste diverse, una regola sconosciuta a molti cittadini, fra i quali parecchi anziani, che sono incappati nell’errore e si trovano a dover sborsare fino a 667 euro.

Viene contestata loro la violazione dell’articolo 32 comma 5 e dell’articolo 93 comma 2 del 1960. La maggior parte hanno firmato perché volevano offrire la propria adesione a due diverse liste dello stesso orizzonte politico, ad esempio un partito e una lista civica della stessa area, senza sapere che così facendo andavano contro la legge. Oppure hanno firmato anche per la lista di amici o conoscenti in cerca di sottoscrizioni per potersi presentare alle comunali, in buona fede perché non erano a conoscenza del divieto. Che però non è sfuggito all’occhio vigile della commissione elettorale. La brutta sorpresa è arrivata per posta, e diverse persone si sono precipitate a chiedere spiegazioni ai rappresentanti della politica saronnese, preoccupati anche perché il loro nome risultava iscritto nel registro degli indagati.

Settecento euro da pagare, 667 per la muta a cui si aggiungono le spese di notifica, sono una cifra che pesa sui bilanci familiari e sul morale, soprattutto quando è causata da un errore di disattenzione o di cattiva informazione da parte di chi raccoglieva le firme. Quasi la metà delle doppie firme sarebbero andate al partito dei Pensionati, mentre le altre sono diluite in tutto il ventaglio delle liste che si sono presentate alle comunali. Da parte loro i rappresentanti delle liste mettono le mani avanti, e assicurano di aver agito con la massima trasparenza e di aver sempre informato i propri sostenitori del rischio legato alla doppia firma.

Certo qualcosa è poi sfuggito ai controlli, se poi i cittadini si sono ritrovati con una brutta sorpresa nella cassetta delle lettere. «A tutti i sostenitori che venivano ai banchetti ho detto di prestare attenzione alla doppia firma, se poi hanno sbagliato non possiamo farci niente», spiega Sergio Giannoni, candidato sindaco per la Lega Padana alle comunali. Della stessa opinione anche i rappresentanti di altre liste, alcuni dei quali hanno messo a disposizione un avvocato per offrire consigli sulla controversia.

Dal punto di vista penale il reato è estinguibile con un’oblazione: i responsabili riconoscono di avere commesso un errore e si dichiarano disponibili a pagare. Il giudice può decidere quindi di comminare l’importo minimo, e con una sanzione da 100 a 350 euro scompariranno le tracce sul casellario giudiziario. Un pasticcio come quello saronnese si è già verificato a macchia di leopardo in altre città della penisola, soprattutto in occasione di tornate elettorali dove concorrono un gran numero di liste.

f.tonghini

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