SARONNO Continua, anche con una lettera affissa in diversi punti del quartiere Matteotti, la caccia ai piromani che nella notte tra venerdì e sabato hanno dato fuoco, avvolgendolo in alcuni fogli di giornale, ad un riccio di poche settimane.
Il volantino è l’ultimo passo di una vera e propria mobilitazione scattata sabato mattina quando un saronnese, uscito di casa per alcune commissioni, ha trovato, in via Leonardo da Vinci, la carcassa annerita del piccolo riccio e il suo “fratellino” ancora vivo.
I saronnesi non si sono accontentati di aiutare il sopravvissuto ma vogliono anche giustizia per il piccolo riccio bruciato. Così oltre ad una denuncia ai carabinieri «siamo di fronte a due reati – ha spiegato Evi Mibelli portavoce dell’Enpa – maltrattamenti e uccisione di un esemplare di riccio europeo per altro protetto da precise normative statali» è partita anche una vera e propria “caccia ai piromani”.
Alcuni ragazzi del liceo scientifico Gb Grassi di via Croci hanno realizzato un profilo Facebook, il Riccetto, dove raccogliere informazioni sul raid per risalire ai piromani. Gli iscritti sono più di 130 e i messaggi di solidarietà, ma anche i suggerimenti per identificare i due ragazzi, sono moltissimi. La ricerca è serrata come conferma in una lettera diffusa al Matteotti, che si conclude con un emblematico: «Sappiate che vi stiamo cercando e non dimenticheremo».
Lo scritto, infatti, è soprattutto un appello per trovare i due piromani che «hanno incartato il proprio cuore che ormai non provava più amore per la vita, gioia per la natura, tenerezza per l’infanzia, con un piccolo riccio e lo hanno bruciato vivo». Non mancano gli attacchi ai due ragazzi: «Spero che ricordino per tutta la vita le grida del riccio che immaginino la paura e il dolore che ha provato che rivedano l’orrore, che temano che simile crudeltà non incroci mai il loro cammino e si vergognino per sempre di quello che hanno fatto».
Nonostante la forte condanna una porta resta comunque aperta: «Siamo disposti ad ascoltare le loro sentite e sincere scuse, la loro promessa di non maltrattare mai più creature umane ed animali». Altrettanto forte la conclusione: «Quando si accorgeranno di aver bisogno di un cuore lo troveranno qui sepolto, con i resti del piccolo riccio».
f.tonghini
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