La città di Saronno sta attraversando una profonda crisi politica, culminata nella mancata approvazione del bilancio previsionale durante il consiglio comunale di sabato 15 febbraio 2025. Questo stallo ha messo in discussione la stabilità dell’amministrazione guidata dal sindaco Augusto Airoldi.
La lettera aperta in pieno stile “Prima Repubblica”
In risposta alla situazione, il presidente del consiglio comunale, Marta Gilli, ha inviato una lettera aperta ai consiglieri, esortandoli a mettere da parte personalismi e logiche di partito per il bene della città. Gilli ha sottolineato la necessità di superare l’impasse attuale e ha dichiarato la sua intenzione di esprimere un voto di indirizzo qualora la situazione di stallo perdurasse.
Nel frattempo, i consiglieri di “Obiettivo Saronno” hanno manifestato l’intenzione di presentare dimissioni di massa, aumentando la pressione sull’amministrazione comunale. Il sindaco Airoldi ha convocato una conferenza stampa per oggi, martedì 18 febbraio alle 14:30, durante la quale potrebbe annunciare le sue dimissioni o altre decisioni rilevanti per il futuro politico della città.
La situazione rimane fluida e incerta, con diverse opzioni sul tavolo, tra cui la possibilità di nuove elezioni o la nomina di un commissario prefettizio per gestire l’amministrazione comunale fino a nuove consultazioni elettorali.
È evidente che la crisi politica in corso richiede decisioni rapide e condivise per garantire la governabilità e il benessere della comunità saronnese, ostaggio di guerre intestine al centrosinistra.
Gilli, l’imparzialità a corrente alternata
La lettera di Marta Gilli ai consiglieri comunali di Saronno è un perfetto esempio di equilibrismo politico, condito da una retorica apparentemente imparziale ma che, nei fatti, sembra già preannunciare il suo voto favorevole al bilancio.
Gilli ha costruito la sua immagine politica sull’equidistanza, ma con questa lettera si smarca proprio da quella neutralità che ha sempre rivendicato. Dopo mesi di astensioni, ora si dice pronta a esprimere un “voto di indirizzo”, lasciando intendere – senza dirlo esplicitamente – che potrebbe essere favorevole al bilancio. Questo non è altro che un modo per dare ossigeno al sindaco Airoldi e alla sua amministrazione, in un momento in cui sembravano sull’orlo del baratro. Dunque, se fino a ieri il suo ruolo era quello di arbitro, oggi sembra voler scendere in campo e giocare la partita.
L’appello al senso di responsabilità: un paravento per giustificare il cambio di rotta
L’invito a “lasciare da parte personalismi e logiche di partito” suona quasi come una giustificazione anticipata per il suo stesso voto. L’argomentazione è sottile ma chiara: chi continua a bocciare il bilancio è irresponsabile, mentre chi cambia idea e lo approva dimostra maturità politica. Questo è un classico stratagemma per legittimare una scelta impopolare, cercando di mettere in cattiva luce chiunque non si allinei.
La contraddizione sui numeri e lo stallo
Gilli sottolinea che il consiglio comunale è bloccato in una situazione di 12 a 12, come se questa fosse una novità. Ma allora perché solo ora sente la necessità di intervenire e sbloccare lo stallo? Il problema esiste da mesi, eppure fino ad oggi ha mantenuto una posizione defilata. Il sospetto è che dietro questa mossa ci sia un calcolo politico preciso: garantire continuità all’attuale amministrazione, magari in vista di future contropartite.
Il colpo di scena finale: “Mi vedrò costretta”
L’ultima frase è la più rivelatrice: “Mi vedrò costretta ad esprimermi con un voto di indirizzo”. Costretta da chi? Nessuno le impone di votare, se non la sua stessa scelta politica. Il tentativo di dipingersi come una vittima della situazione è poco credibile: è lei stessa che sta scegliendo di prendere una posizione che fino a ieri rifiutava di assumere.
Quella di Gilli è una lettera ambigua, costruita per preparare il terreno al suo voto favorevole al bilancio senza esporsi troppo. Se davvero volesse rimanere neutrale, continuerebbe ad astenersi, lasciando ad altri la responsabilità politica di salvare o affossare l’amministrazione. Ma con questa mossa sta di fatto scegliendo di stare dalla parte del sindaco Airoldi, sconfessando nei fatti quella neutralità che aveva sempre difeso. Un modo per salvare la faccia ci sarebbe e passa dal Sindaco Airoldi: porre fine allo stillicidio che sta ingessando da mesi e mesi la gestione di una città complessa come Saronno, rassegnando doverose – e dignitosissime – dimissioni.