SARONNO Il ripristino della linea Saronno Seregno rischia di far chiudere per sempre una storica azienda florovivaistica di Saronno. E non è la prima volta che il suo destino incrocia i convogli delle Nord. «Si parla molto dell’importanza che le piccole imprese hanno per l’economia ma sembra che nessuno voglia o sia in grado di salvare la nostra azienda, che mantiene sei famiglie, da quella che appare come una lenta ma inevitabile fine, causata dall’esproprio di terreno messo in atto dalle Ferrovie Nord». È l’amaro sfogo di Maria Luisa e Federica Bianchi titolari della storica azienda di creazione e manutenzione di giardini Eredi Bianchi con sede in via Morandi.
«Vent’anni fa, quando noi eravamo bambine, le Nord avevano espropriato il terreno su cui sorgeva l’azienda di famiglia dandoci la location in cui troviamo ora, oltre 5.000 metri quadrati a ridosso dei binari. Qualche anno dopo il nostro vivaio è stato ridotto per far spazio ad una nuova linea ed adesso, per il raddoppio della tratta Saronno-Seregno, saremo definitivamente “sfrattate”». Le Ferrovie Nord si sono offerte di trovare all’azienda un terreno alternativo ma, nonostante le trattative durate oltre 3 anni, non sono state fornite soluzioni idonee: «I terreni che ci hanno proposto erano molto più piccoli degli attuali 4.850 metri quadrati. Abbiamo provato a proporre noi delle soluzioni alternative ma tutte sono state giudicate troppo costose anche se sia come superficie e sia come posizione erano comunque inferiori alla nostra attuale location».
Al centro della querelle è il valore che è stato attributo al terreno e ai locali, nettamente inferiore a quello che ha per l’azienda: «Hanno considerato semplicemente l’acquisto di 4.850 metri quadrati di terreno agricolo con le relative piante ma non i costi che noi sosterremo per trasferire l’azienda ed acquistare un terreno analogo».
f.tonghini
© riproduzione riservata