SARONNO Erano a caccia di piccoli animali nei boschi alla periferia di Origgio quando si sono abbattuti in alcune ossa che affioravano dal terreno. È il ritrovamento fatto ieri mattina all’estrema periferia cittadina da due cacciatori che, entrando nel fitto della zona boschiva fino al confine con Cantalupo, frazione di Cerro Maggiore, hanno notato qualcosa spuntare tra le foglie.
Avvicinandosi hanno capito che quelle che affioravano dal terreno non erano radici ma ossa. Armati di telefonino hanno subito dato l’allarme. I pochi minuti sul posto è arrivata una pattuglia dei militari della compagnia saronnese che hanno transennato la zona ed effettuato rilievi e fotografie. Terminati i primi accertamenti sul posto le ossa sono state recuperare con la massima cura: c’era un pezzo di teschio, alcune ossa lunghe e altri diversi frammenti.
A prima vista sembrerebbero ossa umane ma saranno gli esami eseguiti nei prossimi giorni a chiarire con precisione la natura dei resti. Tutte le ossa recuperate sono comunque in pessime condizioni: evidentemente sono state danneggiate dagli agenti atmosferici ma è difficile capire, senza gli approfondimenti del caso, se siano rimaste nel bosco settimane, mesi o anni.
Ora tutti i resti recuperati sono a disposizione della procura di Busto Arsizio che disporrà tutti gli esami del caso per raccogliere il maggior numero di informazioni possibili a partire dalla natura, umana o animale, fino alla loro permanenza nel bosco.
L’ultimo ritrovamento di ossa risale all’ottobre del 2008 a Saronno quando, in pieno centro città durante alcuni scavi per la realizzazione della pavimentazione, erano state trovate alcune ossa. Si trattava di resti di animali, bovini e suini, risalenti dal Settecento.
f.tonghini
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