Saronno, ruspe all’Isotta per rimuovere l’amianto

SARONNO Ruspe alle aree dimesse: negli ultimi giorni all’interno dei capannoni dell’ex Isotta Fraschini di via Milano è stato allestito un maxi cantiere. La presenza degli operai, quasi una ventina, non è passata inosservata e in città sono iniziate a ricorrersi molte voci.

Si è arrivati a parlare persino di un nuovo centro commerciale ma la realtà è molto diversa come spiega l’assessore all’urbanistica Giuseppe Campilongo: «Si tratta di un’opera di bonifica per l’eliminazione dell’amianto utilizzato per la copertura dei capannoni». L’eternit, cemento e aminato di cui è stata provata la pericolosità (in quanto cancerogeno), si trova all’interno del tetto e, a prescindere dalla destinazione finale dei capannoni, doveva essere rimosso e correttamente smaltito proprio per evitare rischi per la salute pubblica.

Quello in corso è un intervento di bonifica decisamente complesso e costoso, da 1 milione e 300 mila euro, che la proprietà, un’agenzia immobiliare di Milano, avrebbe potuto eseguire anche tra molti anni.

«In realtà – prosegue l’assessore – come amministrazione comunale li abbiamo invitati ad intervenire subito anche per evitare che, in seguito a dispersioni, si registrassero rischi per la salute pubblica. Al momento nessuna delle coperture dei capannoni è danneggiata o ha delle perdite ma abbiamo preferito sollecitare la bonifica prima che la situazione degenerasse». Così lunedì mattina è stato allestito il cantiere con ferree misure di sicurezza, dalle divise degli operai agli strumenti utilizzati fino ai cartelli che invitano i saronnesi a mantenere le distanze.

«È necessario che la bonifica venga svolta nel migliore dei modi – prosegue il sindaco Luciano Porro – per la sicurezza dei cittadini ma anche per quella di chi lavora all’interno del cantiere. Sono necessarie specifiche competenze anche per evitare che al momento della rimozione l’amianto si sbricioli e si disperda nell’ambiente». Un’operazione di pulizia e messa in sicurezza che concretizza quanto dichiarato negli ultimi mesi sia dall’assessore Campilongo sia dal sindaco Porro che hanno più

volte parlato della necessità di «spingere» i proprietari delle aree dismesse ad intervenire per bonificare capannoni e terreni. I rischi principali che si registrano in queste ex aree industriali, ormai inutilizzate da anni, sono quelli legati alla presenza di amianto, un problema sollevato anche dalla Lega Nord per un minimo quantitativo ritrovato sulle rive del torrente Lura e nel cortile di un magazzino comunale, e ovviamente dell’inquinamento delle falde acquifere, che però non interessa l’ex Isotta Fraschini. Gli operai e le ruspe hanno liberato i capannoni anche dalla presenza di clandestini e irregolari. Negli ultimi anni, infatti, quello che era il fiore all’occhiello del secondario saronnese, è diventato un hotel di disperati con stranieri che con materassi, mobili di fortuna e coperte hanno costruito dei giacili di fortuna creando anche dei bagni a cielo aperto.

Sara Giudici

f.tonghini

© riproduzione riservata