SARONNO Le classi passano da tre a due: genitori arrabbiati alla scuola primaria Damiano Chiesa. Problemi e dubbi sono stati messi nero su bianco in una lettera inviata al provveditore di Varese che il 22 agosto incontrerà le famiglie in questione che oggi sperano in una soluzione diversa dal taglio scoperto soltanto il 28 luglio scorso. Per chiarire la questione servono i numeri: nel popoloso quartiere di Cassina Ferrara le iscrizioni alla prima elementare per l’anno scolastico di prossimo inizio sono state 54. «Di queste – scrivono i genitori – 33 hanno optato per le 40 ore settimanali, 21 famiglie hanno optato per le 30 ore settimanali. La possibilità di scegliere tra queste due opzioni è ormai tradizione consolidata nella scuola e non c’è mai stata nessuna comunicazione che questa scelta potesse non essere rispettata».
Alla fine di maggio e i futuri primini sono stati convocati per un incontro di accoglienza da parte dei ragazzi di quinta della Damiano Chiesa. «In quella occasione il preside ha reso noto l’ipotesi del provveditorato di concedere forze lavoro per due sole classi da 27 alunni ciascuna, quando invece la legge permette chiaramente di creare due classi per i 33 alunni che vogliono le 40 ore, e una per i 21 che vogliono le 30 ore –
scrivono i genitori – Il provveditorato, invece, ha optato non per il numero minimo di alunni per classe (15), ma per il numero massimo previsto dalla manovra finanziaria e dalla riorganizzazione scolastica: vale a dire 26 alunni. Anzi, è andato oltre, sino a 27». Che fare, a questo punto, con le 33 famiglie che hanno richiesto le 40 ore, magari perché entrambi i genitori lavorano e un cambio comporterebbe rinunce sia in termini di pari opportunità che in termini economici?
«Ovviamente non si è pensato di rispettare le scelte fatte al momento dell’iscrizione – scrivono i genitori – Sette bambini devono passare alle 30 ore, e se i genitori hanno fatto una scelta diversa una ragione ci sarà, se non addirittura cambiare scuola». Il tutto a fine luglio quando è difficile inserirsi in un diverso istituto costretti ad una scelta che «mina il forte attaccamento al territorio delle famiglie residenti alla cascina Ferrara i cui figli – si legge nella lettera al provveditore – costituiscono la quasi totalità degli iscritti alla scuola Damiano Chiesa».
Inoltre come stabilire chi dovrà rinunciare alle 40 ore? Va detto che tra i 54 iscritti c’è anche un bimbo con disabilità che necessita di particolari attenzioni. Come potrà essere seguito a fronte di questi numeri? Non era forse possibile intervenire prima con soluzioni differenti?.
Simona Carnaghi
f.tonghini
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