ROMA – “Nelle more degli aggiornamenti convenzionali, le tariffe autostradali sono incrementate nella misura del 2,3 per cento, corrispondente all’indice d’inflazione (NADEF) per l’anno 2024″.
Questo è quello che si legge nel comunicato stampa di Palazzo Chigi che descrive quanto approvato durante l’ultimo consiglio dei ministri del 2023. All’interno del cosiddetto Decreto Milleproroghe, prossimamente al vaglio del Parlamento, è infatti previsto l’aumento dei pedaggi autostradali sulla base dell’inflazione prevista nel 2024, in attesa che i gestori comunichino allo Stato il loro PEF, ovvero il piano economico finanziario che tutti i concessionari della rete autostradale italiana sono obbligati a presentare, nel quale sono previste le spese e gli investimenti per migliorare i servizi sulla rete.
Mentre dal Governo si spiega come questi aumenti siano normali ed anzi dovuti dall’inflazione, le associazioni dei consumatori parlando di aumenti ingiustificati, in considerazione del fatto che spesso gli automobilisti si trovano a percorrere autostrade caratterizzate da cantieri lumaca e da cattiva manutenzione dell’infrastruttura autostradale. Adesso saranno i concessionari quindi a dover comunicare gli adeguamenti tariffari, giustificandoli con conseguenti nuovi investimenti sulla rete.