SARONNO Una scarpa da tennis grigia ancora allacciata e una ventina di metri più avanti un palo della luce annerito dalle fiamme: è quello che è rimasto in via Milano del pauroso incidente che nella notte tra sabato e domenica è costato la vita ad un 25enne tunisino. L’impatto è avvenuto intorno a mezzanotte quando il ciclomotore guidato dallo straniero è andato a sbattere contro un palo della luce.
Da una prima ricostruzione sembrerebbe che il 25enne abbia fatto tutto da solo: dopo aver percorso il sottopassaggio, arrivato all’altezza del cantiere per il rinnovamento dei collettori fognari, ha perso il controllo del motorino e ha sbattuto violentemente contro il primo palo della luce, sul lato del cimitero. Lo straniero è caduto a terra e poi è ruzzolato diverse volte: un volo di oltre 6 metri. Il motorino, ormai distante dal ragazzo, ha preso fuoco tanto che diversi automobilisti si sono fermati allertando i soccorsi.
In pochi minuti sono arrivati sul posto i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile, la squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Saronno e un’ambulanza inviata dalla centrale operativa del 118. Mentre i pompieri spegnavano l’incendio i soccorritori hanno prestato le prime cure al giovane: gli hanno fatto il massaggio cardiaco e appena stabilizzate le condizioni l’hanno trasferito al pronto soccorso dell’ospedale di piazzale Borrella. Il personale sanitario è intervenuto rapidamente ma le lesioni riportate, soprattutto alla testa, erano troppo gravi e il giovane è deceduto prima di raggiungere il reparto di terapia intensiva. La salma è stata quindi trasferita all’obitorio a disposizione dell’autorità giudiziaria. In via Milano è rimasta la pattuglia dei carabinieri che ha lavorato per accertare la dinamica del sinistro: ancora non è chiaro cosa abbia fatto perdere al ragazzo il controllo del ciclomotore ma sembra accertato che in quel momento non transitasse nessun’altro veicolo. Al momento dell’incidente il 25enne indossava il casco ma l’urto con l’asfalto è stato talmente forte che non è gli ha lasciato scampo. La carcassa del motorino, un rottame talmente danneggiato da rendere difficile identificare sia la marca sia il modello, è stata posta sotto sequestro. Il ragazzo non aveva con sé documenti personali così per identificarlo i militari hanno utilizzato le impronte digitali scoprendo che il tunisino, in Italia senza permesso di soggiorno, era incappato in un controllo dei militari qualche mese fa dove era risultato senza occupazione e fissa dimora. Per il momento non sono state rese note le sue generalità: i militari attendono di rintracciare i familiari con l’auto delle autorità tunisine.
Sara Giudici
f.tonghini
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