Istanbul, 25 feb. (Apcom) – Non è stato il “miracolo” invocato
dai media turchi, ma quasi: dei 134 a bordo del Boeing 747 della
Turkish Airlines, solo una decina sarebbero morti durante
l’atterraggio che ha spaccato in tre l’apparecchio. A bordo c’era
forse almeno un cittadino italiano; il ministero degli Esteri sta
effettuando le verifiche necessarie.
Il Boeing 737-800 della Thy (Turk Hava Yollari) era partito da
Istanbul alle 8.22 di questa mattina con 127 passeggeri e 7
membri dell’equipaggio. Durante le manovre di atterraggio ha
toccato terra fuori pista, ad alcuni chilometri dalla
destinazione; secondo alcuni dei superstiti aveva colpito un
vuoto d’aria. “Piangiamo nove morti e oltre cinquanta feriti” ha
detto alla stampa Michel Bezuijen, il sindaco della città di
Haarlemmermeer, dove si trova l’aeroporto. L’apparecchio giace
non lontano dal centro abitato.
A gridare al miracolo sono state inizialmente le autorità turche
sostenendo che non vi erano notizie di decessi; poi il bilancio
si è aggravato. Decine di persone sono uscite con le loro gambe
dai rottami dell’apparecchio e decine sono state soccorse
sull’erba dalle ambulanze e dai medici.
“Mentre l’aereo si preparava a un normale atterraggio, abbiamo
avuto l’impressione di cadere in un vuoto d’arta e il pilota ha
perso il controllo dell’apparecchio” racconta Tuncer Mutluhan,
banchiere residente in Olanda, alla rete Ntv. “L’aereo si è
tuffato e si è schiantato di colpo. E’ successo tutto in
cinque-dieci secondi… Poi c’è stato il panico”. Un altro
passeggero. Kerem Uzel, ha raccontato “abbiamo perso bruscamente
altitudine, poi la coda dell’aereo ha sbattuto al suolo”.
Testimoni a terra hanno precisato che l’apparecchio non ha preso
fuoco e che all’atterraggio era a debole velocità; i superstiti
spiegano che non ci sono state esplosioni.
L’aeroporto di Schiphol, il quinto in Europa per traffico (dopo
Londra Heathrow, Parigi Roissy, Francoforte e Madrid) con 47,7
milioni di paseggeri nel 2007, è chiuso per metà: due delle 4
piste sono state bloccate.
Incertezza per ora sulle cause effettive dell’incidente. Le
condizioni di visibilità erano buone (circa tremila metri) e non
vi era vento eccessivo. La pista dello scalo olandese è
d’altronde certificata per operazioni in categoria III/B, ovvero
atterraggio strumentale con visibilità compresa fra i 75 e i 200
metri.
Sull’eventuale presenza di un italiano tra i passeggeri
dell’aereo il ministro degli Esteri Franco Frattini spiega che
sono ancora in corso verifiche. “Non ve lo posso ancora
confermare, ma temo che ci sia qualcosa che ancora non siamo in
grado di dire, perchè un nome può non voler dire una nazionalità,
però stiamo verificando” ha dichiarato il capo della diplomazia a
margine di una conferenza alla Farnesina.
Nell’elenco dei passeggeri dell’aereo, reso dalla tv turca, c’e
anche un nome italiano. La Farnesina sta quindi facendo verifiche
attraverso le autorità consolari sia in Turchia che in Olanda,
come hanno riferito fonti del ministero, facendo notare che una
fonte giornalistica non può essere considerata come ufficiale. Il
nome del connazionale, comunque figurerebbe tra quello dei
passeggeri, ha sottolineato Frattini.
Aqu/Mao/Spr
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