– Era costretta a svegliarsi in piena notte per soddisfare le particolari richieste culinarie del figlio e faceva le ore piccole per ascoltarne i discorsi senza senso. Trascorrere la notte senza interruzioni del sonno era diventata un’impresa e la situazione stava sempre più peggiorando. Un’escalation che ha spinto il giudice di Busto Arsizio a intervenire mettendo fine all’incubo della donna.
Nel primo pomeriggio di ieri i carabinieri della Stazione di Caronno Pertusella, a seguito di una serie di attività investigative, hanno applicato una misura di sicurezza emessa dal Gip di Busto Arsizio su richiesta della Procura, nei confronti di un 54enne resosi responsabile di reati di maltrattamenti ed estorsione nei confronti della madre.
Si perchè l’incubo dal quale la signora, ultraottantenne, è uscita è il risultato di una quotidianità terribile. Secondo la ricostruzione dei carabinieri della Compagnia di Saronno che hanno condotto le indagini, il comportamento del figlio si sarebbe concretizzato in una serie ripetuta di vessazioni, richieste di denaro sotto minaccia, imposizioni nei confronti dell’anziana di alzarsi in piena notte costringendola ad ascoltare discorsi futili o cucinare soltanto secondo determinate modalità, divieti di vedere la TV o usare il telefono, oltre alle continue e odiose offese.
Un quadro che è emerso attraverso una serie di attività eseguite dalla Procura di Busto Arsizio e dai carabinieri della Stazione di Caronno Pertusella. Tutto parte da una segnalazione fatta da un conoscente della donna ai militari, da cui inizia l’attività di audizione di persone informate e di perizie mediche sullo stato mentale dell’uomo. E proprio queste, disposte dalla Procura, hanno designato un quadro di pericolosità sociale tale da indurre l’autorità giudiziaria a emettere la misura di sicurezza, imponendo l’obbligo di ricovero in una struttura sanitaria del 54enne, nonché la libertà vigilata.
Ieri mattina i carabinieri hanno eseguito il provvedimento, liberando la povera anziana dall’incubo in cui da tre anni viveva in silenzio. Secondo una prima ricostruzione, l’estorsione sarebbe di circa 1.200 euro complessivi.