Era solo questione di tempo, nonostante un accordo ancora in essere. Da venerdì 14 marzo, Luigi “Schigi” D’Amelio non fa più parte del birrificio Extraomnes di Marnate, segnando la fine di un capitolo fondamentale per la birra artigianale italiana.
L’uomo dietro il mito di Extraomnes
Schigi, inizialmente sommelier prima di dedicarsi alla birra, non è il fondatore ufficiale del marchio – nato dall’iniziativa della Café El Mundo e della famiglia Cantadori, tuttora proprietaria – ma ne è stato l’anima fin dall’inizio. Il suo ingaggio diede vita al progetto Extraomnes, curando personalmente le ricette e la produzione di birre divenute icone del panorama brassicolo artigianale.
Il culmine della sua carriera arriva con il titolo di “Birraio dell’anno 2013”, vinto nel gennaio 2014. Un riconoscimento che consacrò definitivamente Extraomnes tra i migliori birrifici d’Italia e che D’Amelio consolidò con successivi piazzamenti di prestigio nella competizione.
Ma il suo ruolo andava ben oltre quello di birraio: Schigi era il volto e il portavoce del marchio, contribuendo alla sua crescita e affermazione. Tuttavia, il suo addio era nell’aria da mesi, dopo la decisione della proprietà di spostare la produzione nel birrificio The Wall, trasformando Extraomnes in una beer firm e chiudendo il sito produttivo di Marnate.
Un nuovo capitolo per Schigi e Extraomnes
D’Amelio ha accompagnato la transizione per un certo periodo, ma il distacco appariva inevitabile. In questi giorni, con un post sui social, ha ufficializzato la separazione.
Figura carismatica e talvolta divisiva, Schigi resta un nome di spicco nel mondo della birra artigianale, con competenze che spaziano anche nel settore vinicolo e nella mixology. Il mercato brassicolo lo osserva con interesse: quale sarà la sua prossima mossa?
Nel frattempo, da grande tifoso juventino, chiude il suo annuncio con un emblematico “Fino alla fine”. Buona strada, Schigi… e torna presto!