È stato confermato per domani, venerdì 10 gennaio, uno sciopero nazionale del trasporto pubblico locale proclamato dal sindacato Confail Faisa. L’agitazione interesserà diverse città italiane, tra cui Milano, con possibili disagi per i pendolari e gli utenti dei mezzi pubblici.
ATM Milano
ATM ha comunicato che il servizio di metropolitane, autobus e tram non sarà garantito nella fascia oraria compresa tra le 8:45 e le 12:45. Pertanto, i mezzi circoleranno regolarmente fino alle 8:44 e riprenderanno il servizio dopo le 12:45. Si consiglia agli utenti di organizzare gli spostamenti tenendo conto di queste interruzioni.
Trenord
Per quanto riguarda Trenord, l’azienda non aderisce direttamente allo sciopero. Tuttavia, potrebbero verificarsi ripercussioni sulla circolazione ferroviaria a causa di un’agitazione di 24 ore proclamata da alcune sigle sindacali che coinvolgono il personale di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), responsabile della gestione dell’infrastruttura ferroviaria. Pertanto, si consiglia ai viaggiatori di verificare eventuali aggiornamenti sul sito ufficiale di Trenord.
Autolinee Varesine
Autolinee Varesine ha comunicato che i propri servizi non saranno interessati dallo sciopero del 10 gennaio. Pertanto, le corse degli autobus gestiti dall’azienda si svolgeranno regolarmente senza variazioni.
Settore aereo
Si segnala inoltre che, nella stessa giornata, sono previsti scioperi di 24 ore che interesseranno il personale delle società Sea e Airport Handling negli aeroporti di Milano Linate e Malpensa. Saranno garantite le fasce orarie di operatività dalle 7:00 alle 10:00 e dalle 18:00 alle 21:00. I passeggeri in partenza o in arrivo negli scali milanesi sono invitati a verificare lo stato del proprio volo prima di recarsi in aeroporto.
Motivazioni dello sciopero
Le ragioni alla base dello sciopero riguardano preoccupazioni legate all’allontanamento dalla professione di conducente di linea, alla disaffezione verso il settore dei trasporti, alla stabilità economica futura delle aziende del trasporto pubblico locale, ai contratti collettivi nazionali di lavoro ritenuti sempre meno vantaggiosi per i lavoratori e alle condizioni di sicurezza sul lavoro.