Cgil e Uil hanno indetto uno sciopero generale per venerdì 29 novembre, accompagnato da manifestazioni in tutta Italia. I segretari nazionali Maurizio Landini (Cgil) e Pierpaolo Bombardieri (Uil) guideranno i cortei rispettivamente a Bologna e Napoli, mentre in Lombardia le iniziative interesseranno ogni provincia.
A Varese il corteo partirà alle 9:30 da piazza Repubblica, attraverserà il centro e si concluderà in piazza Libertà, davanti alla Prefettura. Qui prenderanno la parola Stefania Filetti, segretario provinciale della Cgil, e Antonio Massafra, coordinatore territoriale della Uil, per ribadire i motivi della protesta.
LE MOTIVAZIONI DELLO SCIOPERO
«Lo sciopero generale è uno strumento importante e costoso – sottolinea Stefania Filetti – da utilizzare con responsabilità. Non è contro il Governo, ma contro una manovra che rischia di portare il Paese alla stagnazione economica. Servono investimenti per rilanciare l’economia, politiche industriali e interventi ambientali tempestivi».
La protesta del sindacato si concentra su dieci punti critici della manovra, che includono:
- Perdita del potere d’acquisto di salari e pensioni a causa dell’inflazione;
- Diffusione della precarietà e dei “lavori poveri”;
- Tagli ai servizi fondamentali, come la sanità;
- Politiche fiscali che riducono la progressività e favoriscono l’evasione;
- Penalizzazioni ulteriori sulla Legge Fornero, che già colpisce duramente i lavoratori.
Massafra evidenzia come «questa manovra offra tre euro di aumento alle pensioni minime, una beffa per chi vive già sotto la soglia di povertà. È necessario agire per dare prospettive alle nuove generazioni, che stanno affrontando un mondo del lavoro sempre più precario».
SCIOPERO E FUTURO
Cgil e Uil stanno coinvolgendo lavoratori e studenti attraverso assemblee e incontri nelle scuole per sensibilizzare sui diritti, la sicurezza e le sfide socio-economiche. «Siamo di fronte a cambiamenti epocali – spiega Massafra – con diritti travolti da una crisi che richiede interventi strutturali. Non possiamo permettere che i lavoratori rinuncino a curarsi o che restino imprigionati in un sistema pensionistico sempre più penalizzante».
Infine, il segretario della Uil mette in guardia dai rischi globali, come la concorrenza cinese e l’aumento dei costi energetici, che stanno mettendo in difficoltà l’intero settore manifatturiero europeo, con gravi ripercussioni sull’Italia. «La crisi nell’automotive tedesco, ad esempio, ci tocca da vicino, come dimostrano i recenti 11.000 licenziamenti annunciati da ThyssenKrupp».
La giornata di sciopero sarà quindi un momento di riflessione e azione per un Paese che cerca di affrontare sfide interne e globali con maggiore equità sociale e visione strategica.