Scontri tra tifosi durante Varese-Como: in corso l’identificazione dei partecipanti ai tafferugli scoppiati 15 minuti dopo il fischio di inizio. La questura di Varese sta analizzando non soltanto i filmati ripresi dagli agenti in servizio durante la partita e quelli della videosorveglianza dello stadio, ma anche quelli postati dai tifosi presenti sui social o pubblicati sulle edizioni online di giornali locali e nazionali.
Nel frattempo è arrivato il verdetto del giudice sportivo: un’ammenda di 1.800 euro e una gara da disputare a porte chiuse; 2.500 euro e una partita a porte chiuse per il Como. Queste le sanzioni comminate alle due società in seguito agli episodi riscontrati domenica durante il derby al Franco Ossola.
Secondo quanto ricostruito sinora a dare il via alle “ostilità” sarebbe stato un tifoso lariano che, arrampicatosi sulle transenne, è piombato nello spazio cuscinetto tra la curva sud e i popolari. Spazio che, in quel momento, non era presidiato dagli agenti. E anche questo punto è stato oggetto di non poche critiche: gli agenti in assetto antisommossa hanno impiegato qualche minuto per raggiungere il luogo dello scontro. Nel frattempo una ventina circa di ultras di entrambe la fazioni sono entrati in contatto.
Ci sono stati insulti, calci, pugni e cinghiate: sì, alcuni ultras hanno sfilato le cinghie dai pantaloni utilizzandole come fruste. L’ordine è stato ripristinato in qualche minuto. Nessuno dei partecipanti allo scontro ha fatto ricorso a cure ospedaliere, tuttavia secondo parecchi testimoni, i contusi sono stati diversi. Il sospetto è che i contusi abbiano evitato l’ospedale sperando di non essere identificati: speranza vana stando al lavoro che gli inquirenti stanno svolgendo.
Stando agli inquirenti i partecipanti agli scontri sarebbero volti noti: abituati ai tafferugli, scalmanati già colpiti in passato da provvedimenti e denunce. Per entrambe le fazioni. Questo dovrebbe accelerare i tempi di identificazione: secondo indiscrezioni entro fine settimana dovrebbero arrivare già i primi Daspo.
Per le lesioni, le denunce dovrebbero essere a querela di parte ma nessuno crede che queste persone possano farsi avanti chiedendo eventuali danni. Da capire anche come gli ultras siano riusciti a introdurre materiale esplodente nella stadio. I controlli erano serrati, eppure durante la partita si sono visti fumogeni accesi e petardi. Lo spettacolo offerto è stato triste in seguito al comportamento di pochi. C’è persino chi tenta di gettare responsabilità sugli inquirenti. Tuttavia va detto che se tutti i tifosi si godessero le partite e basta non bisognerebbe mobilitare 160 appartenenti alle forse di polizia, con costi sociali piuttosto elevati, per consentire lo svolgimento di un match. Entro pochi giorni, comunque, i partecipanti ai tafferugli dovrebbero essere colpiti dai provvedimenti previsti in questi casi.