VARESE – Si intensifica la tensione riguardo alla situazione dei 40 lavoratori impegnati nella logistica e nel trasporto di strumentazioni sanitarie e farmaci per l’Asst Sette Laghi. La disputa ha preso una piega più drammatica dopo l’incontro che si è svolto ieri all’ospedale di Varese tra i rappresentanti sindacali di Cgil Filcams, Cisl Fisascat e Uiltrasporti, l’azienda ospedaliera e la ditta che subentrerà nell’appalto del servizio esternalizzato. Al termine della riunione, è stato lanciato un ultimatum che prevede la minaccia di uno sciopero e di azioni legali.
Fuori dall’ospedale, in via Guicciardini, si svolgeva un presidio indetto dalle sigle sindacali con una rappresentanza dei lavoratori, che temono pesanti conseguenze. Secondo quanto riportato da Livio Muratori di Cgil Filcams, la nuova azienda ha imposto una scadenza: i lavoratori devono accettare una proposta contrattuale che prevede significativi peggioramenti entro il 28 febbraio, altrimenti saranno licenziati. Il sindacalista ha descritto l’incontro come caratterizzato da un atteggiamento molto aggressivo da parte dell’azienda subentrante.
La direzione dell’Asst Sette Laghi ha chiesto un rinvio per poter avviare un confronto diretto con la nuova ditta, ma i sindacati sono pronti a intraprendere azioni decise: «Se non otterremo risposte soddisfacenti, avvieremo la procedura per lo sciopero e ci rivolgeremo all’Ispettorato del Lavoro e al Prefetto», ha aggiunto Muratori, avvertendo che c’è il rischio di interruzione dei servizi pubblici essenziali.
La situazione è particolarmente delicata, poiché l’appalto riguarda la gestione di materiali indispensabili per i reparti ospedalieri, tra cui farmaci vitali. La ditta che gestiva in precedenza il servizio aveva manifestato difficoltà economiche e operative, riconoscendo che i costi erano più alti del previsto e che il personale impiegato non era sufficiente a garantire il corretto svolgimento del servizio. Il contratto era finito davanti a un giudice, con la risoluzione del rapporto di lavoro, e dal 1° febbraio subentrerà una nuova impresa.
La proposta avanzata dal nuovo gestore prevede un rinnovo contrattuale con condizioni molto più sfavorevoli per i lavoratori, tra cui una riduzione delle ore lavorative e una conseguente diminuzione dei compensi. I sindacati contestano questa proposta, affermando che, essendo un subentro, le condizioni di lavoro dovrebbero rimanere invariate. «Il personale va mantenuto con le stesse condizioni di lavoro, poiché si tratta di un subentro, non di un nuovo contratto», ha dichiarato Muratori, ribadendo che i sindacati sono pronti a lottare per difendere sia i diritti dei lavoratori sia la qualità del servizio sanitario.
La battaglia sindacale, quindi, si preannuncia lunga e complessa, con l’obiettivo di tutelare non solo le professionalità coinvolte, ma anche l’efficienza e la sicurezza dei servizi essenziali per la salute pubblica.