Scuola, il governo manda un messaggio a tutt*: basta asterischi e schwa, torna l’italiano

Il ministero dell'Istruzione e del Merito ha inviato una circolare per ribadire che nelle comunicazioni ufficiali è imprescindibile il rispetto delle regole della nostra lingua. Il Pd polemizza: "Dettano le regole ma le dimenticano quando non usano la sindaca"

ROMA – Il ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim) ha inviato a tutte le scuole una circolare per ribadire che nelle comunicazioni ufficiali è imprescindibile il rispetto delle regole della lingua italiana. L’uso di segni grafici non conformi, come l’asterisco (*) e lo schwa (ə), è in contrasto con le norme linguistiche e rischia di compromettere la chiarezza e l’uniformità della comunicazione istituzionale. Lo riporta una nota.

L’Accademia della Crusca ha, infatti, più volte evidenziato che tali pratiche non sono grammaticalmente corrette e che il loro impiego, specialmente nei documenti ufficiali, ostacola la leggibilità e l’accessibilità dei testi. L’uso arbitrario di questi simboli introduce elementi di ambiguità e disomogeneità, rendendo la comunicazione meno comprensibile e meno efficace. Il ministero invita, pertanto, tutte le istituzioni scolastiche a mantenere l’uso di un linguaggio corretto e accessibile, nel rispetto delle norme linguistiche vigenti.

Guerra (Pd): “Il Mimit detta regole ma le dimentica. Non usa la sindaca”

“Il ministero dell’Istruzione e del Merito si preoccupa di inviare a tutte le scuole una circolare per ribadire che nelle comunicazioni ufficiali è ‘imprescindibile il rispetto delle regole della lingua italiana’. Quindi niente uso di asterisco o schwa, che introducono secondo il Mimit ‘elementi di ambiguita”. E l’ambiguità di riferirsi a una donna con un sostantivo o un articolo maschile, quando la lingua italiana prevede il femminile: la presidente, del Consiglio ma non solo, la ministra, la sindaca, la direttrice ecc.? Se ne è dimenticato”. Cosi’ su X Maria Cecilia Guerra, della segreteria Pd.