Il patron Vavassori non fa mancare la sua risposta a quanto dichiarato dall’avvocato Alberto Rimoldi in merito al fallimento della trattativa con la cordata-Lamazza. Il legale aveva affermato che il nulla di fatto era da imputarsi al numero uno tigrotto, “colpevole” di aver alzato il prezzo di vendita, e che la fidejussione da seicentomila euro(tempi tecnici permettendo) era comunque sul tavolo.
Ho letto quanto ha dichiarato l’avvocato Rimoldi e vorrei dire che la fidejussione non c’era. E vorrei ripetere per l’ennesima volta che, da un anno a questa parte, in tutti gli incontri avuti ho sempre sentito parole, ma la garanzia da seicentomila euro non l’ho mai vista.
E perché non le ha date alla banca? Se avessero avuto delle garanzie, andavano e uscivano dall’istituto di credito con in mano la fidejussione. È come se uno volesse accollarsi un mutuo: secondo lei la garanzia la rilasci alla banca oppure al venditore? Mi sembra che qualsiasi persona possa rispondere in una sola maniera. Ma vorrei che si sapesse un’altra cosa che l’avvocato Rimoldi non ha detto.
La cordata ha fatto scadere un’opzione di acquisto della Pro Patria il giorno 14 luglio 2014 alle ore 12. Non l’ha esercitata. Il sottoscritto alle dodici e zero uno ha chiamato una delle sue banche, la mattina successiva il dottor Riva aveva nella borsa il benedetto foglio e col treno stava andando a Roma per depositarlo presso la Covisoc. Senza la mia fidejussione e senza, ancora una volta, il mio intervento, la Pro Patria sarebbe andata al creatore (il patron a dire il vero si blocca un secondo prima di usare un altro termine in voga per fare capire a tutti chiaramente il concetto: “a pu….e”,
ndr): volete capirla una volta per tutte? Di quali tempi tecnici parla l’avvocato Rimoldi? Il mio tempo tecnico è stato di ventiquattr’ore. Se hai i soldi la banca te la rilascia in un giorno. Non raccontiamo storie. E vorrei che si capisse una cosa importante.
Che questa cordata ha rischiato di non far iscrivere la Pro Patria. Se non ci fosse stato il sottoscritto a rimettere lì ancora seicentomila euro, ma avessi aspettato i loro tempi tecnici, a questo punto la Pro Patria non sarebbe iscritta e saremmo qui a scrivere un’altra storia.
Qui purtroppo l’avvocato Rimoldi o non ha capito oppure non è stato informato visto che con lui, personalmente, non ho mai avuto il piacere d’incontrarmi.
Ai tempi del patto e cioè prima del 14 luglio, il pagamento dei debiti dei tesserati (duecentomila euro) del bimestre maggio-giugno era in carico a loro, alla cordata. Dopo quella data Vavassori ha messo però nuovamente la fidejussione e ora deve rispettare il termine del 1° agosto per il pagamento degli stipendi e dei contributi. A questo punto è il sottoscritto che, pagando i duecentomila euro, diminuisce i debiti, ma automaticamente aumenta, si fa per dire, il prezzo di acquisto. Non ho proprio chiesto soldi in più. Non paghi tu i debiti come pattuito, ma li pago io? E allora li compensiamo nel prezzo di acquisto. Spero che all’avvocato Rimoldi stavolta sia chiaro e nel caso dovesse insistere nella sua tesi non ho alcun problema a pubblicare tutti i documenti, così più nessuno avrà da obiettare.
Al momento è in corso una trattativa e sia mai che sul filo di lana si riesca a chiudere la vendita della Pro Patria. Questione di qualche giorno.
È pronto da tempo il piano B. Ci siamo già mossi per il direttore sportivo, l’allenatore e i giocatori. Sappiamo cosa fare e costruiremo una squadra che avrà l’obiettivo di salvarsi. Lo so che è un campionato difficile, ma vorrei dire a tutti coloro che danno lezioni che è da un anno che il sottoscritto ha messo in vendita la Pro Patria e nessuno si è mai presentato con la fidejussione.
Già ho avuto modo di dire che tutte le squadre giovanili sono state iscritte dal sottoscritto, da quello che viene descritto come il distruttore della Pro Patria. Le giovanili giocheranno sui campi dove hanno giocato e si sono allenate gli anni scorsi per la buona pace di qualcuno che sta usando strumentalmente il vivaio per venire addosso al sottoscritto. Leggo che la gente è sul piede di guerra e ho anche sentito che si vogliono mettere in atto azioni di protesta. Per carità, va bene tutto. Ma questa gente vuole bene alla Pro Patria o a sé stessa? Se fossero arrivati Lamazza e soci si sarebbero tutti stretti attorno alla Pro; rimane Vavassori e allora gli danno addosso. Ma dove siamo? E poi aggiungo l’ultima.
La cordata-Lamazza voleva che nella rosa della Pro Patria non ci fosse alcun giocatore con contratto sopra il minimo federale altrimenti sarebbe stato il sottoscritto ad accollarseli. E poi sarebbe Vavassori quello che smembra la Pro Patria?
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