Obrigado! Per quello che è stato e per quello che sarà, per le emozioni che ci avete regalato e quelle che vi preparate già a regalarci nei prossimi anni.
Obrigado, come si direbbe in Brasile, a Rio de Janeiro, città olimpica che avete illuminato con la vostra forza e le vostre imprese, le vostre medaglie, la vostra volontà ferrea.
Ieri è arrivata l’occasione per dirvi obrigado, grazie, per tutto quanto. Lo ha fatto la Polha, che si è riunita nella sua sede di via Valverde a Varese per premiare e celebrare i suoi atleti, assieme a coloro che hanno preso parte al Progetto AcquaRio. Una mattinata illuminata da un sole brasiliano, l’occasione giusta per ritrovarsi e per rivivere le emozioni dell’estate verdeoro, tutti insieme. Tranne una, in realtà, perché Giulia Ghiretti, due volte d’argento a Rio, non è potuta essere presente per la febbre alta.
Gli altri erano tutti presenti e sorridenti: Federico Morlacchi, Fabrizio Sottile, Alessia Berra, Francesca Secci, Arianna Talamona, Arjola Trimi e Giuseppe Romele. A guidare la giornata di ringraziamenti non poteva che essere Daniela Colonna Preti, presidente ed autentica “colonna” (e qui il gioco di parole è inevitabile, ce lo perdoni) della Polha: «Il senso di questa giornata è il senso della Polha, da soli non si va da nessuna parte. É bello fare le cose insieme,
lo facciamo fin dal 1982, anno in cui siamo nati. La nostra è una piccola realtà che negli anni è diventata sempre più grande, con l’obiettivo di rendere la persona con disabilità protagonista della propria vita. Oggi (ieri per chi legge) festeggiamo gli atleti di Rio, ma mi piace ricordare che la nostra è una polisportiva con handbike, atletica, hockey. Siamo divisi in tanti settori ma siamo una cosa sola. Vorrei parlare del progetto AcquaRio, che è nato da una sinergia iniziale con Ego Nuoto, società di Parma della nostra Giulia Ghiretti. Poi si è aggregata Arjola Trimi, con la Polisportiva Bresciana, poi la Saspo Cagliari di Francesca Sessa e la Polisportiva Valcamonica di Giuseppe Romele. Cinque società, otto atleti, di cui quattro della Polha. Siamo riusciti a qualificare per le Paralimpiadi sette atleti su otto del progetto AcquaRio, Giuseppe Romele è rimasto escluso per pochissimo. Ora però abbiamo bisogno di un nuovo nome per il progetto, perché AcquaTokyo non suona molto bene. Le società ci sono sempre, quindi andiamo avanti insieme».
I ringraziamenti ed i riconoscimenti non sono stati indirizzati soltanto agli atleti, ma anche allo staff che questi atleti li ha allenati: Massimiliano Tosin, Micaela Biava, Luca Cavaggioni, Micaela Fantoni. A tutti, atleti e staff, è stata consegnata una targa con una frase che racchiude il senso del viaggio e del progetto: «Se si sogna da soli, è solo un sogno. Se si sogna insieme, è la realtà che comincia».
Durante la festa, sono stati proiettati due video emozionanti, che hanno ripercorso l’avventura degli atleti a Rio. Uno di questi è stato pensato e montato da Simone Barlaam, atleta della Polha, che ha ricevuto il più che meritato applauso dalla sala. Prima del buffet (buonissimo!), un giusto omaggio e microfono in mano al mitico Roberto Bof, cantore delle imprese brasiliane di questi ragazzi: «Quando si ha a che fare con la Polha, si riceve sempre, si dà una mano a qualcuno che ti dà sempre qualcosa in cambio, senza chiedere».