Sea Handling, il territorio attorno a Malpensa prova a rialzare la testa: «Facciamoci sentire, non è una partita che può giocare solo Milano».
Curiosamente, il giorno stesso in cui i lavoratori di SeaH bocciavano sonoramente (soprattutto quelli di Malpensa) l’accordo che avrebbe permesso l’avvio della nuova società Airport Handling, i sindaci del territorio attorno allo scalo erano riuniti, per la prima volta dalla nascita di “Malpensa 2000”, allo stesso tavolo con il presidente di Sea Pietro Modiano e il governatore della Lombardia Roberto Maroni.
Dopo quel faccia a faccia, i destini di più di 1.500 lavoratori del nostro territorio si sono spostati ancora una volta a Milano.
«Mai potuto pianificare»
«Purtroppo le decisioni sono sempre state prese altrove, non dai sindaci del territorio, che ha sempre subito le scelte su Malpensa e non ha mai potuto pianificare» ammette Maddalena Reggio, sindaco di Golasecca e presidente di turno del Cuv, il consorzio volontario dei Comuni di sedime di Malpensa.
«La sensibilità e l’impegno nei confronti del tema e del problema non manca, purtroppo i risultati non dipendono da noi – fa notare Reggio – anche se poi le conseguenze delle difficoltà occupazionali di Malpensa le viviamo in prima persona, perché i lavoratori che hanno problemi si rivolgono ai nostri Servizi Sociali. Le aspettative deluse di Malpensa qui nel tempo sono molte». Il sindaco di Arsago Seprio, Claudio Montagnoli, aveva già indosso la fascia tricolore 16 anni fa, quando la grande Malpensa fu lanciata: «Ci avevano promesso 150mila posti di lavoro, ma chi li ha visti? Ancora oggi nessuno sa in che direzione sta andando questo aeroporto, tutto viene lasciato sul vago, manca una seria programmazione. E mentre le cose precipitano, da Sea Handling al caso Gamberale, il pallino su Malpensa è sempre e solo in mano a Milano».
Montagnoli non scinde le questioni, indice dell’incertezza che grava sullo scalo: «La situazione dei lavoratori di SeaH è drammatica, nel frattempo c’è la magistratura che indaga sulla privatizzazione di Sea, con il rischio di ulteriori conseguenze, mentre il piano degli aeroporti promesso dal ministro Lupi non si è ancora visto».
Cardano: «Iniziativa pubblica»
Il neo-sindaco di Cardano al Campo, Angelo Bellora, è pronto a lanciare un appello ai colleghi per un’«iniziativa pubblica congiunta, magari una lettera aperta», di sensibilizzazione sulla vicenda Sea Handling.
«Sul piano operativo la situazione è molto complicata – ammette Bellora, che intravede pochi spazi per i sindaci del territorio – ma dal punto di vista politico il Cuv può muoversi per fare pressione per una soluzione. Qui ci sono centinaia e centinaia di lavoratori, che in gran parte vivono nei nostri Comuni attorno a Malpensa, che in questa situazione di “vacanza” contrattuale rischiano di rimanere a spasso».
Nel momento in cui «passa un treno di quelli dove poi smontano i binari», Bellora ritiene che i sindaci possano impegnarsi per «fare opera di convincimento su una scelta che, seppur dolorosa, sembra essere l’unica in grado di salvare i posti di lavoro e la società».
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