A sedici anni era diventato lo spacciatore di riferimento per tanti coetanei: non lavora e non va a scuola, ma trascorreva il proprio tempo rifornendo i giovanissimi di marijuana in piazza e nei parchi di Busto Arsizio.
Per non farsi beccare aveva nascosto la droga nelle mutande. Ma i poliziotti del commissariato di Busto lo hanno smascherato dopo averlo pedinato con servizi mirati, anche in borghese.
L’adolescente è stato arrestato mercoledì pomeriggio dagli uomini della squadra investigativa della polizia e dovrà rispondere dell’accusa di detenzione ai fini dello spaccio di sostanza stupefacente. È stato infatti trovato in possesso di 120 grammi di marijuana. Già in passato gli investigatori lo avevano pizzicato con piccole quantità di droga addosso, ma non c’era mai stata la possibilità di incastrarlo considerando le modiche dosi. Ma mercoledì ha esagerato.
Probabilmente i poliziotti lo hanno beccato mentre stava raggiungendo i soliti luoghi, frequentati dai suoi coetanei, dello smercio. Ma questa volta gli è andata male.
Intorno alle 15.30, i poliziotti in borghese appostati fuori dall’abitazione in cui il minore vive con la famiglia lo hanno visto uscire di casa in compagnia di un altro giovane e hanno deciso di controllarlo.
Lo spacciatore in “erba” ha capito subito che si trattava di agenti tanto che in un attimo si è disfatto di uno spinello, pensando forse di averla fatta franca. È stato perquisito in maniera minuziosa, ma non è stato complicato individuare la droga che stava portando all’esterno per rifornire i giovani clienti. All’interno dello zaino che portava in spalla sono state trovate due dosi preconfezionate di marijuana mentre altre otto erano nascoste negli slip che indossava, evidentemente pronte per essere distribuite agli acquirenti.
I poliziotti non si sono fermati, proseguendo con le loro ricerche. La perquisizione, infatti, è poi stata estesa alla casa dove, in vari punti, è stata rinvenuta la restante marijuana, in parte già suddivisa in porzioni separatamente confezionate in involucri di cellophane e in parte ancora da “lavorare”, oltre al classico materiale per preparare, il taglio e il confezionamento delle dosi.
La vicenda è l’ennesima conferma del fatto che anche in tenera età lo smercio e il consumo di sostanze stupefacenti sono fenomeni sempre più diffusi. Il ragazzo, d’intesa con la Procura della Repubblica per i Minorenni di Milano, è stato arrestato e condotto al carcere minorile Beccaria di Milano.
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