BOLOGNA – Sei misure cautelari in carcere per droga e conseguente riciclaggio di denaro emesse dal Gip del tribunale di Bologna su richiesta della Procura della Direzione Distrettuale Antimafia sulla base degli esiti dell’inchiesta coordinata dal Procuratore Giuseppe Amato e dal pm Roberto Ceroni.
È l’operazione portata a termine dalla Polizia i cui dettagli sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa di questa mattina in questura a Reggio Emilia. Le indagini sono state condotte dal dirigente della Squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia, ma hanno riguardato anche i territori di Bologna, Brescia, Ferrara, Modena, Parma e Varese.
I dettagli dell’operazione
Quattro dei destinatari dei provvedimenti, con precedenti, sono accusati di traffico di cocaina, marijuana e hashish. Uno di loro, in particolare, è gravemente indiziato di fare parte dell’associazione criminale di matrice albanese, dedita al narcotraffico anche internazionale di cocaina, la cui esistenza era già stata documentata tra le province di Reggio Emilia e Modena.
Nell’ambito di quella indagine, che a gennaio 2021 aveva portata all’emissione di 19 misure custodiali, era emersa un’associazione criminale ‘fluida’ in grado di muovere, attraverso autovetture appositamente modificate ed attrezzate con vano segreto, ingenti quantitativi di stupefacente.
L’esistenza dell’associazione criminale è stata riconosciuta, in primo grado, con sentenza di condanna emessa dal Gup presso il Tribunale di Bologna a carico di quattordici imputati che avevano scelto il rito abbreviato. Il presunto capo dell’associazione, in primo grado, aveva riportato una condanna ad anni 11, mesi 6 e giorni 20 di reclusione; l’uomo, attualmente detenuto, è tra gli indagati raggiunti dalla nuova ordinanza cautelare.
Nell’ambito delle indagini, gli uomini della Polizia di Stato avevano già proceduto al sequestro di trentaquattro chilogrammi di marijuana, di tre chili di cocaina e di un’autovettura modificata con vano segreto per il trasporto della droga.