Magari qualcuno non se ne è ancora accorto ma siamo già in un periodo di campagna elettorale in vista delle elezioni del prossimo anno.
I proclami si diffondono, le parole si sprecano. E allora questo è anche il momento delle richieste alla politica: e nei giorni scorsi anche Confartigianato Imprese Varese ha iniziato ad avanzare le sue. «Negli ultimi anni le azioni messe in atto da tutti i Governi sono state, almeno a parole, indirizzate alla semplificazione burocratica e alla riduzione dell’unico spread le cui oscillazioni rimangono sempre fortemente critiche per il nostro Paese e per il suo sistema economico. Purtroppo, il risultato è sotto gli occhi di qualunque imprenditore: ginepraio fiscale, carico burocratico stimato di circa ottomila euro all’anno per impresa, 240 ore per adempiere agli obblighi fiscali e nuove norme, modifiche normative, circolari, provvedimenti vari e risoluzioni, che a conti fatti nel 2016 hanno sfiorato quota 500».
Questo è dunque il momento di cambiare sul serio: «L’imprenditore deve pensare a fare impresa, non a buttare il tempo in adempimenti burocratici» sottolinea , presidente di Confartigianato Imprese Varese.
A indispettire maggiormente gli imprenditori è l’assenza di regole certe, la mancanza di un punto di riferimento negli enti riscossori, i costi legati alle incombenze pratiche. Nulla che permetta alle aziende di stare al passo con gli aggiornamenti normativi e con quello sprint competitivo che chiede l’economia di oggi.
«In questi anni siamo passati dalle tante denunce ai troppi silenzi, segnale che giudico indice di preoccupante disaffezione e scarsa fiducia – prosegue Galli – Un’inversione di tendenza non è pertanto solo auspicabile, ma inevitabile per continuare a coltivare l’imprenditorialità locale, presente e futura». Tanto più se, oltreconfine, sono molti gli interventi messi in campo a sostegno delle imprese, «non ultimo l’accordo raggiunto negli Usa per portare al 21% le tasse sulle imprese».
Dieci proposte sono quelle che l’associazione degli artigiani intende sottoporre all’attenzione di coloro che si candideranno a rappresentare questa provincia nelle istituzioni in occasione del voto di marzo.
«Dieci buone prassi in cinque anni, ammesso che tanto duri la nuova legislazione, crediamo sia un obiettivo legittimo e raggiungibile. A distanza di un anno dal voto, faremo conoscere alle imprese quanto fatto sino a quel momento dal Governo in carica e dai suoi rappresentanti della provincia di Varese. E lo stesso sarà fatto negli anni a seguire. Le conclusioni, in base ai risultati, saranno dopo cinque anni misurabili e palesi».
Proposte di semplificazione del fisco che partono dall’Iri a una revisione della normativa sulla fatturazione elettronica fra imprese, una proroga delle agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica e le ristrutturazioni edilizie, una proroga di superammortamento e iperammortamento, la totale deducibilità dell’Imu corrisposta sugli immobili strumentali delle imprese e così via. Tutto questo perché semplificazione e trasparenza sono due necessità assolute per gli imprenditori italiani e anche di quelli attivi sul nostro territorio.