MALPENSA Individuare «errori e colpe gestionali» che hanno portato alla sanzione da 360 milioni di euro comminata dall’Ue a Sea Handling. E far ripartire l’occupazione a Malpensa con il traffico aereo e non con il master plan.
Per questo motivo Simona Bonafé e Angelo Senaldi, i due onorevoli varesini vicini a Matteo Renzi, hanno sottoscritto un’interrogazione firmata da alcuni parlamentari lombardi del Pd. Con l’obiettivo di chiede al governo di riferire sulla vicenda e di chiarire se intenda sostenere la richiesta di sospensiva rispetto al provvedimento europeo.
Ovvero l’istanza di restituzione di 360 milioni ricevuti da SeaH dalla controllante Sea. Questione preoccupante, scrivono i due renziani, «per le disastrose ricadure occupazionali che si produrrebbero sul territorio». Non basta: «chiediamo che vengano individuato errori e colpe gestionali» che hanno portato ad una situazione in cui i lavoratori «rischiano di pagare il prezzo di inefficenze e gravi mancanze di altri».
E appunto il rilancio dell’occupazione è il secondo degli aspetti che preme ai due onorevoli, convinti che lo «sviluppo del sistema aeroportuale milanese ed in particolare di Malpensa» passi attraverso «un consolidamento dell’attività di volo». Solo così «potremo garantire un’occupazione stabile nel tempo».
Occorre poi ridefinire il rapporto tra Linate e lo scalo della brughiera «per rendere più competitiva la funzione di polo intercontinentale» di quest’ultimo. Un compito per assolvere il quale «non è assolutamente necessario l’ulteriore ampliamento previsto dal master plan di Sea», che pure in questi giorni la Regione Lombardia ha confermato. Mentre secondo i democratici «l’attuale conformazione, a maggior ragione dopo l’inaugurazione del terzo satellite», è sufficiente a far decollare Malpensa.
R. Sap.
p.rossetti
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