Varese-Como, lo dice il recente passato, è un evento più unico che raro, una partita che non capita spesso. Avere la possibilità di giocarla è come appendere una bandiera al balcone, sventolare la propria presenza nel giorno che catalizza una città, una tifoseria, una squadra, una storia. Esserci a Varese-Como è un atto di fede, giocarla è un onore. Chiunque vorrebbe scendere in campo, ma non tutti possono. E allora quegli undici eletti hanno sulle spalle tifoseria e colori, da rappresentare nel miglior modo possibile.
Tra i fortunati c’è Christian Longobardi, attaccante classe 1982 alla prima stagione in biancorosso. Non solo sarà in campo, ma vestirà anche la fascia di capitano. L’ultimo capitano biancorosso in un Varese-Como, il 10 gennaio 2010, fu Alessandro Camisa: quel giorno il Varese di Sannino, che a fine stagione trovò la tanto attesa promozione in Serie B, vinse 1-0 grazie a Del Sante e allungò a dieci la striscia di vittorie casalinghe consecutive. Il Franco Ossola rimase imbattuto fino allo sciagurato arrivo di Benny Carbone, il Franco Ossola era un fortino e il derby, questo derby, è il miglior modo per renderlo nuovamente inespugnabile agli avversari. Lo sa Iacolino, lo sa Longobardi, che fino al rientro di Ferri avrà la fascia di capitano. Proprio con lui ci addentriamo nell’attesa di una partita che lascerà il segno.
Ho maturato un po’ di esperienza negli anni nei derby romagnoli e toscani, che sono piuttosto sentiti. Capisco molto bene l’atmosfera che accompagna un evento del genere, la sento mia.
Ammetto che non è una cosa a cui stavo pensando, io sto solo tenendo calda la fascia per il rientro di Ferri: il capitano è lui. Sicuramente è una responsabilità ulteriore per me, ma me la prendo volentieri. Al di là di tutto, mi auguro che domani ci sia la possibilità di rendere felici i nostri tifosi, a loro vogliamo regalare una bella giornata di sport.
Devo dire che è stata una settimana molto tranquilla, siamo in una fase di crescita e di conoscenza in cui stiamo curando ogni piccolo particolare per cercare di trovare la quadratura. Siamo concentrati sul lavoro di tutti i giorni, però siamo consapevoli di quanto sia affascinante e importante questa partita.
Fin dall’inizio Michele ha messo la sua esperienza al servizio della squadra, in maniera molto serena aggiungerei. Ha un approccio tranquillo che aiuta a mettere a loro agio tutti i ragazzi giovani presenti nella rosa. L’umiltà con cui si approccia allo spogliatoio gli fa onore. Come c’è stato vicino a Borgaro Torinese e durante tutta questa settimana, ci starà vicino anche nel derby.
Sono abituato a prendere il positivo da ogni cosa, e il punto finale è molto positivo, è il sintomo di una squadra che non molla mai, caratteristica che ci accompagnerà tutto l’anno. Come ho detto, in questo momento dobbiamo crescere e conoscerci meglio, ma abbiamo grande voglia di giocare.
Secondo me questa squadra ha le qualità per giocare bene sempre e comunque, anche contro squadre più chiuse e negli spazi stretti. Il Como ci affronterà a viso aperto, ce lo auguriamo, verrebbe fuori una bella partita. Noi dobbiamo essere concentrati sulla nostra crescita più che sull’avversario, rispettiamo tutti però dobbiamo essere pronti a qualsiasi difficoltà che potremo trovare nell’arco dei novanta minuti.
Io sono dell’idea che i cavalli giusti si vedano alla fine, il nostro vero obiettivo è a maggio e non adesso. Però come ho detto ai più giovani, quando vesti una maglia come questa in ogni singola partita e in ogni singolo allenamento devi onorarla nel modo giusto. Io sono abituato a farlo per carattere, però ci sono maglie che ti portano a dare di più, e quella del Varese è una di quelle. Dobbiamo cercare di ottenere il massimo da ogni partita, che sia l’amichevole del giovedì o il derby, solo così avremo la giusta mentalità. E credo che la squadra stia andando nella giusta direzione.