Vive nel suo camion a Malnate, non ha una casa dove stare ed è senza un lavoro fisso, eppure tre donne, residenti tra Cagno, Figliaro e Faloppio hanno avuto anche il coraggio di raggirarlo, portandogli via 200 euro. Lui tunisino, loro tutte italiane: derubare chi già si trova in difficoltà è davvero un’azione meschina. Eppure è successo.
La vittima del raggiro è , 36 anni residente a Malnate, un ragazzo perbene che sta cercando di sbarcare il lunario dandosi da fare con dei lavoretti saltuari. Nel frattempo ha avuto la colpa di fidarsi delle persone sbagliate. Tre donne, con il pelo sullo stomaco, che non hanno avuto la minima sensibilità rispetto alla sua situazione.
Una fa la volontaria
Ha subito una truffa in stile Totò, ma questa volta c’è davvero poco da ridere. «Ero in cerca di una casa – racconta il tunisino – ero ospite da mio fratello. Ho conosciuto questa signora di Cagno che faceva la volontaria in un’associazione del paese. Questa era sposata con un nordafricano, parlava un po’ di arabo e a volte citava anche il Corano. Mi sono fidato. Si è proposta di affittarmi una camera all’interno di casa sua, ma prima dovevamo incontrare la padrona di casa per firmare il contratto». Per mettere tutto nero su bianco il malnatese e la signora di Cagno, raggiungono la presunta proprietaria a Figliaro, dove la donna vive.
A quel punto il viaggio prosegue verso Faloppio per incontrare il finto commercialista. «La signora di Cagno – racconta Mabrouk – suona al citofono del commercialista, parla con una terza donna». Il “teatrino” va avanti per qualche minuto: intanto Mabrouk ha già consegnato i 200 euro per l’affitto, ma il commercialista non esiste.
Improvvisamente introvabili
Il tunisino avrebbe dovuto incontrare nel pomeriggio la signora di Cagno per firmare il contratto, ma da quel momento inizia il buio e la signora diventa introvabile. Tuttavia Mabrouk per nulla rassegnato di fronte all’idea di aver perso i soldi si è rivolto ai carabinieri: «Mi hanno detto – racconta – che dovevo portare i nominativi delle signore che mi avevano derubato».
Ha indossato i panni del detective e si è messo sulle tracce delle tre signore trascorrendo tre giorni nella zona dell’Olgiatese. Uno sforzo incredibile a caccia di elementi che potessero farlo risalire fino ai nominativi di chi si era fatto beffa di lui: «E’ stato bruttissimo – dice – io mi ero fidato, la sensazione è stata terribile: non era giusto, di notte non riuscivo a dormire». Ha recuperato i nomi e ha sporto denuncia ai carabinieri di Olgiate: «Mi aspetto che mi risarciscano il danno. Inoltre sto cercando un lavoro: chi volesse darmi un impiego può contattarmi al numero 3891548960».n