«Senza la Festa il rugby non esisterebbe»

Nel prossimo fine settimana il tradizionale appuntamento con la tre giorni al “Levi” di Giubiano. «Questo evento ci serve per alimentare la nostra passione e saldare il rapporto con città e tifosi»

Al campo sportivo “Aldo Levi” di Giubiano il tempo della vacanza è ancora lontano. Conquistata la serie B il cervello e i muscoli del Rugby Varese sono ora al servizio della tradizionale campagna di rafforzamento che inizia con il fiore all’occhiello della società. Se la singolarità del rugby è il terzo tempo, quella del Rugby Varese è il quarto tempo che da una decina d’anni si svolge nel primo fine settimana di giugno. Una festa diventata “La Festa” che ossigena le casse sociali e alimenta lo spirito di una realtà oggi seconda solo al basket.

Cancelliamo subito la parola “dura”. Entrambi gli impegni sono facilmente assorbiti dalla passione e dal tanto altro che ci lega. Detto questo tra vincere il campionato e organizzare la nostra Festa è senz’altro più difficile l’impegno sul campo ma anche la Festa è tutt’altro che una passeggiata. Questa è la mia terza organizzazione. Prima di me c’erano altri giocatori dai quali ho ricevuto il testimone.

Parliamo al plurale. Iniziamo a gennaio per avere tutto il tempo richiesto dalla burocrazia e per un rifornimento ottimale di quanto serve. Parallelamente iniziano le riunioni con il “Gruppo Lego” per decidere il programma.

Il gruppo prende il nome dai noti mattoncini perché è composto da giocatori della prima squadra e qualche rinforzo capaci di costruire qualsiasi cosa. Già all’inizio della stagione, durante la preparazione, ci ritagliamo il tempo per i necessari lavori di manutenzione. Poi, verso febbraio/marzo iniziamo a recuperare o mettere a punto tutto quello che serve per la Festa.

Ovvio! Anche perché il doppio di zero è zero. Relativamente al ‘Lego’, purtroppo quest’anno il lavoro mi ha impedito di fare di più ma, come tanti altri miei compagni, la disponibilità nel tempo libero non è mancata. Quando diciamo che il ‘Levi’ è la nostra casa è anche perché tra partite, allenamenti, manutenzione, migliorie e la Festa, siamo più qui che dove abitiamo.