VENIANO Tre operai sepolti dal terreno franato in una voragine profonda quattro metri sono salvi per miracolo. Tra loro due varesini che se la sono vista davvero brutta. Una tragedia sfiorata, ieri poco prima delle 15 in un cantiere edile di via Fontanelle, dove uno smottamento del terreno ha travolto gli operai che stavano lavorando all’interno di un profondo buco scavato in cui era stato posato il tubo dell’acqua. Per tutti necessario il ricovero in ospedale per traumi da schiacciamento, ma nessuno risulta in pericolo di vita.
All’origine della frana ci sarebbe l’acqua che, fuoriuscita dal tubo rotto durante le operazioni di scavo, avrebbe gonfiato il terreno e provocato all’improvviso il cedimento dello stesso travolgendo i tre operai. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco di Appiano Gentile e di Como che sono riusciti, in condizioni di grande difficoltà, a estrarre vivi uno dopo l’altro, i primi due operai e poi il terzo sepolto ancora da parecchio terreno.
Se la sono vista davvero brutta,
Gaetano Miletti, 42 anni di Veniano e i due colleghi varesini Mirco Menegazzo, 33 anni di Vedano Olona e Alessandro Artusi, 33 anni di Viggiù, che sconvolti hanno potuto riabbracciare, dopo quegli istanti terribili, i loro soccorritori e i colleghi che sono subito corsi in loro aiuto. I vigili del fuoco, prima con i badili hanno tolto i cumuli di terreno e poi con le funi hanno estratto i tre uomini.
«Davvero encomiabile l’intervento dei vigili del fuoco di Appiano che hanno salvato tre vite umane – è il primo commento del sindaco Elio Rimoldi anch’egli sul luogo dell’incidente – Hanno dovuto operare in condizioni di grande difficoltà mettendo a rischio la loro stessa vita perché il palo della luce che era stato divelto stava per cadere addosso anche ai pompieri, per fortuna bloccato tempestivamente dal ruspista».
Sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di Appiano Gentile per gli accertamenti e gli agenti della polizia locale di Veniano. Il primo operaio tratto in salvo è riuscito a risalire poi da solo dalla voragine, un secondo, invece, aveva le gambe intrappolate dal terreno, più difficile il soccorso per l’ultimo sepolto da tanta terra che lamentava dolori agli arti, caricato sulla barella a cucchiaio per evitargli ulteriori traumi. Per fortuna le condizioni degli operai, a parte il grande spavento per la terribile esperienza, sono sembrate subito buone a chi li ha soccorsi.Tempestivo l’intervento dell’ambulanza del Sos di Appiano Gentile, della Croce rossa di Lomazzo e di un’auto medica mentre per l’ultimo operaio estratto è stato necessario l’intervento dell’elisoccorso del 118 di Como che ha provveduto al trasferimento in ospedale.
b.melazzini
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