GALLARATE «Ho sentito un rumore e mi sono fermato subito, pensavo di aver urtato una macchina, invece ho visto la ragazza sotto il camion. Mi sono subito rivolto ai vigili, piangevo come un matto e non sapevo cosa fare». L’uomo che si trovava al volante del camion che investì Serena Colombo è visibilmente scosso. Nel tribunale di Gallarate ha raccontato quanto accadde in quel tragico 22 ottobre del 2007, quando una ragazzina di soli 14 anni, di Samarate, perse la vita investita da un camion.
«Come ogni giorno, a fine turno, stavo tornando a Malpensa per scaricare il materiale. Da tre anni facevo sempre la stessa strada, sempre lo stesso camion». Arrivato alla rotonda che immette sulla Statale della Malpensa l’uomo si è fermato, guardando a sinistra, per dare la precedenza. «Ero molto attento, anche perché c’era un posto di blocco dei vigili. Nello specchietto controllavo anche a destra, ma era buio, pioveva e non ho visto quella ragazza in bici. Non aveva niente che la facesse notare, neanche un catarifrangente».
La pattuglia dei vigili urbani chiamò subito i soccorsi ma per la ragazza, che abitava a Samarate, studiava all’istituto alberghiero di Gallarate e da grande voleva fare la giornalista, non ci fu nulla da fare. E’ stato sentito anche un agente della polizia locale di Gallarate che intervenne sul luogo dell’incidente. Ora l’uomo è chiamato a rispondere dell’accusa di omicidio colposo. Il suo legale ha chiesto una perizia cinematica per provare come gli fosse impossibile vedere la ragazza che lo stava affiancando. Si torna in aula il prossimo 20 luglio.
e.marletta
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