Operaia, insospettabile, stimatissima in paese: arrestata per coltivazione e detenzione di marijuana. In casa teneva una serra super accessoriata: i carabinieri della stazione di Cuvio le hanno trovato in casa 13 piante di marijuana belle verdi e rigogliose. Di queste 12 avevano già raggiunto un altezza di un metro e 50 centimetri ed erano in piena inflorescenza; la tredicesima, la “piccola” di casa si era fermata a 60 centimetri.
Informazioni strane
I militari, coadiuvati nell’operazione dai colleghi del nucleo cinofilo carabinieri di Casatenovo e dagli agenti della polizia locale del Medio Verbano, hanno trovato anche altri semi. La donna, 49 anni, non si aspettava quella perquisizione: davanti ai militari si è giustificata dicendo che quella marijuana era per uso personale a scopo terapeutico, mentre i semi altro non erano che mangime per pappagalli. Gli inquirenti sottolineano come in casa non vi fossero pennuti di alcuna specie.
Il controllo è scattato dopo un certosino lavoro di intelligence. I carabinieri avevano infatti raccolto informazioni strane: quella donna insospettabile, stando alle soffiate, in casa combinava qualcosa di sospetto eccome. E così alle 8.30 dell’altro giorno i militari hanno bussato a casa della quarantanovenne in seno ad un più ampio controllo sul territorio per il contrasto del fenomeno dello spaccio di stupefacenti in zona. L’operaia si è ritrovata senza difese: la serra in bella mostra in una cameretta opportunamente attrezzata.
Non mancava nulla, a quanto pare. C’era una lampada con rifrangente in alluminio per luce e calore, grossi ventilatori per l’aerazione delle piante, un tubo in alluminio collegato all’esterno per regolare il tasso d’umidità, una struttura in tela nera per la perfetta coltivazione indoor. In grado di proteggere da troppa luce in caso fosse servito.
I carabinieri hanno trovato anche un grinder, attrezzo che, secondo gli inquirenti, la donna utilizzava per tritare la marijuana una volta fatta essiccare. Il blitz a quanto pare è arrivato poco prima del raccolto che avrebbe fruttato alla donna un discreto quantitativo di droga; quantitativo non proprio inquadrabile sul fronte dell’uso personale. La donna ha parlato di uso terapeutico: non è chiaro per la cura di quale patologia. Per gli inquirenti la coltivazione serviva invece alla quarantanovenne per arrotondare. Per la quarantanovenne sono scattate le manette. L’arresto è stato convalidato. La coltivatrice, incensurata e non colta nell’atto di spacciare, è stata scarcerata. Risponderà comunque davanti ai giudici dei reati contestati. La droga è stata ovviamente sequestrata, così come tutto il materiale relativo alla serra.
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