Sessantamila euro al setaccio Sotto esame tutti gli sponsor

Giudice sotto inchiesta: tutti gli sponsor nel mirino della procura. Non soltanto il logo Gisowatt appariva sulle auto da corsa guidate dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Busto, indagato per corruzione dei magistrati della procura di Brescia; a sponsorizzare lo sport amatissimo dal gip c’erano anche altre realtà imprenditoriali. Ed è su queste realtà che si stanno concentrando gli inquirenti bresciani che, in questi giorni, stanno ascoltando i vari imprenditori verificando i loro rapporti con il gip bustocco.

Verifiche ad ampio spettro: gli inquirenti stanno vagliando caso per caso accertando se tra gli altri sponsor vi siano imprenditori che abbiano o abbiano avuto procedimenti giudiziari in corso a Busto Arsizio o che siano stati coinvolti in indagini trattate dallo stesso giudice. Così come accaduto per i fratelli e , titolari della Gisowatt (azienda che produceva elettrodomestici a Gorla Minore), arrestati lo scorso mese di marzo in seno a una vasta operazione condotta dai carabinieri della compagnia di Saronno e coordinata dal pm di Busto .

In base all’ipotesi attualmente in corso di accertamento i due fratelli avrebbero elargito sponsorizzazioni al gip Chionna in cambio di favori e informazioni. Il contesto sottolineato dai giudici del tribunale del Riesame di Milano che definiscono «allarmante» l’amicizia tra Chionna e i Sozzi. Sempre stando agli inquirenti dalla Gisowatt il gip avrebbe ottenuto finanziamenti per gare automobilistiche quantificabili in circa 60 mila euro in tre anni: 20 mila euro nel periodo compreso tra il 2010 e il 2012.

Nel 2013 Alessandro Chionna non partecipò alle competizioni ma ottenne, sempre secondo la procura di Brescia, sponsorizzazioni per un ammontare di 15 mila euro per una canoista e una squadra di pallavolo. Nel dettaglio: 5 mila euro per la canoista e 10 mila euro per il volley team. Sotto controllo anche tre associazioni sportive, a cominciare dalla Speedy Car di Biella, tutte riconducibili a Chionna, attraverso le quali le sponsorizzazioni sarebbero girate.

La situazione potrebbe aggravarsi anche per i fratelli Sozzi accusati, tra i vari capi di imputazione, anche di bancarotta fraudolenta. La procura di Busto sta verificando se, come si ipotizza, almeno gli ultimi 15 mila euro sponsorizzati, siano stati sottratti dai conti della Gisowatt già in regime fallimentare. Ad elemento accertato i due fratelli gorlesi potrebbero essere accusati anche di appropriazione indebita.

© riproduzione riservata