Sesto Calende a secco In arrivo multe salate

SESTO CALENDE L’amministrazione comunale di Sesto Calende dichiara guerra a coloro che sprecano acqua e violano l’ordinanza che ne limita il consumo in alcune fasce orarie. L’emergenza idrica di questi giorni legata alla prolungata carenza di precipitazioni che ha fatto abbassare drasticamente il livello delle falde e ha messo in crisi l’erogazione alla cittadinanza di acqua potabile, sarà combattuta anche con provvedimenti sanzionatori. Proprio in questi giorni sono scattati i controlli a tappeto su tutto il territorio per verificare il rispetto della norma.

L’ordinanza, emessa dal vicesindaco Giovanni Buzzi, impone importanti restrizioni di fornitura ai cittadini. Fra queste il divieto dell’uso d’acqua potabile per lavare autovetture su aree pubbliche e private, se non presso gli impianti autorizzati; il divieto di riempimento delle piscine e di vasche private con acque provenienti dall’acquedotto comunale, con esclusione delle piscine presenti in impianti sportivi, palestre, case di cura, centri di riabilitazione e strutture  ricettive. L’irrigazione di giardini, aree verdi pubbliche, impianti sportivi e orti è consentita esclusivamente dalle 24 alle 6 del mattino.

Nell’ordinanza di agosto, affissa capillarmente in tutte le frazioni in questi giorni, si invita la cittadinanza a controllare eventuali perdite dalle tubazioni domestiche o dai rubinetti, a chiudere sempre i rubinetti ed aprirli solo quando è necessario, evitando di lasciar scorrere inutilmente l’acqua, a utilizzare lavatrici e lavastoviglie soltanto a pieno carico e nelle ore notturne e a riutilizzare, ove possibile, la stessa acqua. «Ai trasgressori dei divieti e delle limitazioni sarà applicata una sanzione amministrativa da un minimo di 100 euro a un massimo di 1.000» spiega il vicesindaco Buzzi.

«Non avremo alcuna tolleranza nei confronti dei trasgressori – conferma il comandante della Polizia Locale Michele Signò – Non ci saranno preavvisi bonari. Coloro che violeranno la norma pagheranno la sanzione. D’altronde c’è un’emergenza in atto e non è possibile giustificare l’inadempiente: verrebbe meno l’efficacia del provvedimento stesso».

b.melazzini

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