SESTO CALENDE L’amministrazione comunale di Sesto dà battaglia alla zanzara tigre e con un’ordinanza invita i cittadini ad attuare provvedimenti di prevenzione delle malattie trasmesse dalla Aedes Albopictus.
Il motivo che ha spinto il Comune ad promuovere la campagna preventiva è legato al rischio di diffusione della febbre da Chikungunya (il nome significa: che contorce e allude alle artralgie che procura la malattia), originaria di Africa e Asia.
Si tratta di una forma virale apparsa per la prima volta in Italia nel luglio 2007 in Emilia Romagna che si diffonde per puntura dell’insetto. I sintomi sono febbre, cefalea e difficoltà di movimento degli arti per i primi 6-10 giorni; poi compare per un paio di giorni un esantema pruriginoso su tutto il corpo e torna la febbre. La malattia si risolve spontaneamente, le complicazioni sono rare, ma i dolori articolari possono persistere per mesi. Per questo anche la Regione invita a combattere l’insetto.
«A Sesto la zanzara tigre è presente in misura significativa – spiega il vicesindaco Giovanni Buzzi – come riscontrato da un sistema di monitoraggio dell’infestazione. Di qui la necessità, sentita anche la Asl, di disporre misure straordinarie rivolte ai soggetti pubblici e privati e in particolare alle imprese ed ai responsabili di aree critiche per la proliferazione larvale, quali cantieri, aree dismesse, piazzali di deposito, parcheggi, altre attività che possono dar luogo anche a piccole raccolte di acqua».
Il provvedimento sestese, in vigore da martedì scorso fino al prossimo 15 settembre, ordina a privati cittadini, amministratori condominiali, società che gestiscono le aree di centri commerciali, di evitare l’abbandono definitivo o temporaneo negli spazi aperti (compresi terrazzi e balconi) di contenitori di qualsiasi natura e dimensione nei quali possa raccogliersi acqua piovana, di trattare l’acqua presente in tombini, griglie di scarico, pozzetti con larvicidi; tenere sgombri i cortili da erbacce e rifiuti e provvedere al taglio periodico dell’erba di scarpate e cigli stradali.
b.melazzini
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