Sesto dà una mano alla piscina Ma sul caso scoppia la polemica

Il Comune sostiene con una fideiussione i gestori dell’impianto. E attacca: «Rischi e oneri per le scelte della giunta precedente»

– L’amministrazione comunale di Sesto viene in aiuto ai gestori del centro natatorio Wawe e approva l’estensione della fideiussione bancaria. Nella recente seduta consiliare dei giorni scorsi è stato approvato all’unanimità il prolungamento della garanzia da parte del Comune alla società che gestisce la piscina. Una decisione sofferta ma necessaria, che può essere chiarita con un breve excursus. Oggi il Comune ha in essere una fideiussione con Banca Intesa a favore di Wave per un importo di euro 7.800.000.

«La fideiussione – spiega l’assessore al Bilancio – serve a garantire la banca rispetto al pagamento da parte di Wave delle rate del mutuo assunto per la costruzione della piscina. Il mutuo, con durata di 24 anni, è stato stipulato nel 2008, con la garanzia avallata dall’allora amministrazione d’InsiemeperSesto. Oggi la Wave chiede alla banca d’allungare di 5 anni la durata del mutuo. la banca è disposta a farlo solo se il Comune estende di 5 anni la fideiussione. Abbiamo proposto al consiglio di ratificare la proroga». La piscina è stata realizzata ed è gestita da privati, attraverso una procedura denominata project financing prevista dalla legge.

Ma, precisa il vicesindaco , «per come fu impostata la vicenda dalla Giunta Chierichetti, ha comportato e comporta per il Comune oneri e rischi che noi non ci saremmo assunti». Buzzi è duro: «Ricordiamo la penosa vicenda della messa a disposizione gratuita da parte del Comune all’operatore privato del terreno per la costruzione: terreno però non comunale ma dell’Ospedale Maggiore». Il Comune propose un indennizzo d’esproprio di 12 euro al mq. Furono iscritti a bilancio 240.000

euro circa e il Comune tentò di compensare l’OM con l’aggiunta di valori edificatori su altri terreni che la proprietà deteneva a Sesto. Nel 2008 però una nuova legge dichiarò che il valore del terreno dovesse essere quello di mercato. L’OM pretese un indennizzo maggiore. Nacque una causa legale, conclusasi con un accordo transattivo che ha comportato una considerevole maggiore spesa per il Comune. Buzzi elenca un secondo problema: «Il privato paga un mutuo alla banca garantito dal Comune cioè dai sestesi. La soluzione, scelta allora da InsiemeperSesto, a dir poco azzardata se non insensata, comporta che se la Wave smettesse di pagare il mutuo, il Comune dovrebbe saldare il rimanente».
Le soluzioni? Riaffidare la gestione ad un privato? E la struttura che sarà consegnata fra più di 20 anni in che condizioni sarà? I dubbi sono molti.