SESTO CALENDE Il ragazzino rumeno, residente a Sesto Calende, che venerdì notte ha assistito alla tragica fine di Gheorghe Stanescu la lezione l’ha imparata. «Ora basta con questa vita, cercherò un lavoro» avrebbe detto agli inquirenti toscani. Le parole del giovane – che venerdì notte si trovava con il ventottenne anche lui residente a Sesto Calende morto in seguito a una scarica elettrica mentre tentava di rubare rame in una cabina Enel a Guasticce (Livorno) e ha assistito alla folgorazione di Stanescu –
sono state riportate nell’edizione livornese del quotidiano Il Tirreno. La lezione per lui è stata dura, impietosa, ma forse potrà salvarlo da un destino fatto di fughe e di pericoli. Ora il ragazzo è stato affidato in custodia alla madre, decisa a farlo rientrare in Romania per sottrarlo a questa vita.
Nel frattempo a Livorno è stata aperta un’inchiesta sulla tragedia. Ma le indagini sono state chiuse in poche ore, poiché tutto è ormai drammaticamente chiaro. Anche l’esame autoptico, che sarà effettuato oggi, non dovrebbe riservare sorprese: la tragica fine del rumeno è stata senza dubbi provocata dalla fortissima scarica di tensione da 15.000 volt che non gli ha lasciato scampo. Soltanto dopo questa formalità la salma dell’uomo potrà essere restituita alla famiglia, composta da una figlia adolescente nata dal primo matrimonio, da una convivente al nono mese di gravidanza e dalla madre dell’uomo, giunta a Sesto nel fine settimana dalla Romania. Di conseguenza la data dei funerali non è ancora stata fissata. Oggi a Sesto l’assessore alle Politiche Sociali Stefania Salvi incontrerà i familiari de Gheorghe per parlare delle esequie e affrontare insieme il momento difficile. Sesto non abbandonerà la famiglia rumena: la macchina dei soccorsi è attiva e volontari e associazioni stanno operando per portare aiuto alla famiglia della vittima di una tragedia senza confini.
b.melazzini
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