SESTO CALENDE Caviale del Volga? Iraniano o russo? No, del Parco del Ticino. È questa la novità che arricchisce il paniere del nostro territorio di un prodotto d’assoluta eccellenza. Il prelibato alimento, che si ottiene attraverso il trattamento e la salatura delle uova di storione, è prodotto dall’azienda agricola Mandelli di Cassolnovo, un Comune della Lomellina in provincia di Pavia, e reca impresso il marchio del Parco del Ticino, che ne garantisce la provenienza e la qualità.
/>Gli storioni (Acipenser Gueldenstaedtii, cioè di varietà russa e Acipenser Naccarii italiani) sono allevati nelle acque del fiume Azzurro e alimentati con mangimi prodotti nel mangimificio aziendale accuratamente selezionati e dosati elettronicamente. Questo per garantire un prodotto a filiera controllata e di ottima qualità. Per ottenere il caviale, gli storioni vengono sacrificati e dopo si procede all’estrazione degli ovari usando una tecnica manuale. Le uova vengono poi separate dallo stroma connettivale dell’ovario con un setaccio, attraverso il quale vengono delicatamente massaggiate porzioni dell’ovario. Le uova separate così ottenute sono accuratamente lavate; successivamente si procede alla salatura e al confezionamento. Un buon caviale è trattato con quantità minime di sale (4 – 8% di sale) e le migliori qualità raggiungono il mercato senza aggiunte di sale di conservazione.
Quello del Parco è di alta qualità: i Mandelli dal 1998 oltre alle trote allevano gli storioni, che possono raggiungere dimensioni ragguardevoli fino a 20-30 kg. La produzione a marchio «Parco» si aggira intorno alle 300 tonnellate di trote, 35 tonnellate di storioni e una tonnellata di caviale. Una produzione che, ricorda Milena Bertani, presidentessa del Parco, è sostenuta dall’Unione Europea, che ha investito ben due milioni di euro per sviluppare il progetto del caviale. «Per il caviale del Parco – spiega – abbiamo sfruttato un finanziamento dell’Unione Europea finalizzato all’introduzione di alcune specie ittiche. Abbiamo trovato un partner valido e lo scorso anno abbiamo venduto la prima tonnellata di prodotto».
Paola Trinca Tornidor
f.artina
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