SESTO CALENDE E’ morto carbonizzato mentre tentava di rubare il rame all’interno di una cabina di derivazione dell’Enel nel Comune di Collesalvetti, in località Guasticce, a una decina di chilometri da Livorno. La vittima è un rumeno di 28 anni, Gheorghe Stanescu, residente con la famiglia a Sesto Calende. Al momento della tragedia si trovava in compagnia di un minorenne, forse un parente, anche lui residente a Sesto Calende, che è stato denunciato a piede libero dalle autorità
inquirenti.
Morire per un pugno di euro dopo aver trascorso una notte intera trafugando rame, con il rischio di essere catturati dalle forze dell’ordine. E’ la triste storia di tanti disperati che per sbarcare il lunario si rendono protagonisti di attività illecite da quattro soldi oltre che rischiose per la propria vita. Lo scenario è quello dell’hinterland di Livorno. Gli agenti della questura livornese stanno tentando di ricostruire la dinamica della tragedia partendo proprio dal racconto del giovane che era in compagnia di Gheorghe.
Secondo una sommaria ricostruzione intorno alle 2 dell’altra notte i due rumeni a caccia di rame sono entrati all’interno della cabina Enel di Guasticce. Un’area strategica in particolare per l’approvvigionamento elettrico della vasta zona industriale in cui la struttura di Enel è inserita. I due, a caccia di rame, hanno puntato diritti verso le barre di metallo di cui è rivestita la struttura. La loro attività di scasso e rimozione del materiale stava proseguendo senza intoppi tanto che già una certa quantità di rame era stato accantonato in attesa di essere trasportato all’esterno dell’area recintata. A un certo punto Stanescu si è spostato di qualche metro raggiungendo le barre che gli stavano di fronte. Non poteva però immaginare che in quel momento il rame era sotto tensione. A quel punto una scarica terrificante da oltre quindicimila volt lo ha investito fulminandolo. Molto probabilmente Stanescu è morto sul colpo. Il suo corpo tramortito, ricadendo sulle barre di rame ancora sotto tensione, è stato carbonizzato. Una fine orribile. E’ stata una questione di pochi secondi e per il giovane non c’è stato proprio nulla da fare. Il ragazzino, sotto choc, impotente di fronte alla tragedia, non ha potuto fare altro che chiedere l’intervento dei soccorsi. Sul posto è intervenuta una volante della polizia di Livorno alla quale il giovane ha raccontato quel che era accaduto. A questo punto sono sopraggiunti anche i vigili del fuoco che hanno rimosso il cadavere, ora a disposizione dell’autorità giudiziaria, evitando che potessero insorgere guasti alla struttura. La polizia ha già informato i familiari che vivono a Sesto Calende e nei prossimi giorni, dopo il via libera dell’autorità giudiziaria, verrà fissata anche la data di celebrazione dei funerali.
b.melazzini
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